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Sicilia zona rossa più vicina. Chiuse le scuole ma per strada assembramenti e caos

Sicilia zona rossa? Sembra inevitabile, vista la situazione. Le strade del centro storico sono affollate, come se fossimo in un un “normale” periodo di saldi. La gente si mette in coda per entrare nei negozi e accaparrarsi l’affare della stagione. Forse ancora a molti non è chiaro che potranno acquistare tutti capi di abbigliamento scontati ma, se non ci mettiamo la testa a posto, si potranno indossare solo in casa! Le Scuole però sono chiuse, con bambini e ragazzi costretti alla dad. Non si va a scuola ma si scorazza felicemente per le strade del centro, insomma.

E i contagi salgono alle stelle.

E ‘ questa la fotografia di questi giorni in una Sicilia in zona arancione, che presenta situazioni contraddittorie e paradossali. Da un lato, c’è la linea dura imposta dal governo regionale nel mondo della scuola con la chiusura di elementari e medie (dove l’indice di contagio è bassissimo) almeno fino al 15 gennaio, dall’altro la libertà di andare a fare shopping e di far le file per entrare all’interno dei negozi. E dunque di fatto stazionando in zone come il centro storico di Palermo, dove vige il divieto di stazionamento.

I contagi tra amici e conoscenti sembrano non spaventare i tanti che continuano a frequentare indisturbati, tutti i loro amici e parenti. Come se fossimo in un periodo normale. E invece di normale questo momento non ha proprio niente.

Numeri impressionanti quelli dei contagi, che crescono giorno dopo giorno, in maniera spaventosa. Il tasso di positività schizza al 19,8%, le terapie intensive e ricoveri che aumentano costantemente. Gli ospedali siciliani sono sovraffollati e in sofferenza.

Ieri sera, attraverso una nota, il sindaco di Palermo e presidente dell’Anci regionale, Leoluca Orlando, ha chiesto “al Governo nazionale di dichiarare la nostra regione zona rossa, individuando le necessarie misure per sostenere economicamente chi sarà inevitabilmente danneggiato”.

In attesa che questo avvenga ha chiesto al Presidente Musumeci di dichiarare zone rosse tutti i capoluoghi, che sono quelli più esposti, come dimostrano i dati di Catania, Messina, Palermo e Siracusa.

Oggi è iniziata la settimana in zona arancione con tutti gli alunni a casa, esclusi i bimbi di asili nido e scuole d’infanzia. Bar e ristoranti chiusi e operativi solo per domicilio e asporto, negozi aperti. Ma quanto durerà?

Se con il nuovo Dpcm passerà la nuova regola che se in una settimana ci saranno più di 250 contagi ogni 100 mila abitanti si andrà automaticamente in zona rossa, la Sicilia corre il rischio di entrarvi automaticamente. Infatti, nella settimana appena conclusa la nostra regione ha registrato 233 casi ogni 100 mila abitanti. Il Dpcm che dovrà essere firmato proprio entro il 15 gennaio, porterà ulteriori restrizioni che saranno vigenti anche nella zona in cui si troverà tra meno di 7 giorni la Sicilia: sia se sarà arancione che rossa. Forse l’inevitabilmente, visti contagi, rt e comportamenti dei singoli, è adottare una linea dura, ma realmente dura, per tutti.


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