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Unipa, a Palazzo Steri rinasce il “Viridarium”: lo splendore del giardino del ‘300

A Palazzo Steri si inaugura il Viridarium, il giardino trecentesco riscoperto all’interno del complesso monumentale sede dell’Università degli Studi di Palermo che nel corso dei secoli era stato dimenticato e ricoperto di magazzini al tempo in cui questo monumento, dall’800, era stato utilizzato come dogana. Gli ultimi scavi archeologici finanziati fin dal 2002 per recuperare e restaurare le strutture edilizie dello Steri hanno portato alla luce il porticato, gli archi e la pavimentazione originaria di questa struttura che sorse per volontà dei Chiaramonte e in cui si insidiarono successivamente gli Aragona. A questo proposito, tracce storiche rivelano come Re Martino l’Umano apprezzasse così tanto questo giardino che chiese alle sue maestranze di riprodurlo in maniera fedele nelle sue tenute a Barcellona.


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Come spiega il rettore di Unipa, Fabrizio Micari, il vecchio Piano Particolareggiato prevedeva di salvaguardare l’impianto ottocentesco, dunque i magazzini in disuso, ma successivamente d’intesa con la sovrintendenza si è deciso di demolire i magazzini per fare riemergere il giardino e il porticato. Il team che si è occupato dei lavori di scavo e restauro dell’area ha deciso di non rifarsi a ricostruzioni non suffragate da prove certe per evitare di realizzare un falso, limitandosi alla progettazione di un giardino ricco d’acqua, al restauro del porticato con gli archi che sono venuti alla luce dopo l’abbattimento delle mura dei magazzini che li avevano nascosti, al recupero dell’ex deposito dei tabacchi che sarà adibito per le esposizioni museali. La prima fase dei lavori ha portato all’allestimento del primo impianto del giardino con il viale longitudinale e gli alberi di arancio piantati alle estremità.

Ai microfoni dell’Italpress, il rettore Micari esprime la sua soddisfazione: “L’Università deve essere aperta, non avere mura ma creare ponti e offrire le sue bellezze alla città. In questi ultimi mesi abbiamo lavorato al recupero del giardino trecentesco. Con il consenso della sovrintendenza – ha aggiunto – abbiamo fatto riemergere il giardino che contiamo di ulteriormente sviluppare e completare in futuro”.

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