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Arriva Yuka, l’applicazione per mangiare più sano

Yuka arriva in Italia. E’ sbarcata anche nel belpaese l’app francese che ha già conquistato 20 milioni di tutenti di tutto il mondo.

Yuka, con una semplice scansione del codice a barre, ti da tutte le caratteristiche di quelloc he stai mangaindo. Ti aiuta insomma a capire se ti fa bene un alimento oppure no.

E’ possibile scaricarla gratuitamente sia da iOS che da Android. Scansiona e analizza i codici a barre di prodotti alimentari e cosmetici.

Ecco come funziona Yuko


Attraverso la scansione del codice a barre, questa applicazione elenca all’utente la quantità di zuccheri, sale, calorie, fibre, grassi saturi e additivi contengono i cibi. Mentre per quanto riguarad i cosmetici dice che tipo di sostanze chimiche sono rpesenti nei prodotti di bellezza e per l’igiene personale. Ad ogni componente del prodotto viene poi assegnato un colore diverso, a seconda del livello di rischio. Si passa dal bollino verde per i prodotti senza rischi, al bollino giallo per i prodotti a rischio ridotto, arancione rischio moderato e infine rosso per i prodotti a elevato rischio. Insomma una classificazione di colori alla quale ormai siamo tutti abituati! In più Yuka, negli ultimi due casi di maggiore rischio, indica anche un’alternativa più sana, o con un impatto più basso.

Il sistema funziona per 1.5 milioni di prodotti tra alimentari (il 70%) e cosmetici, riconoscendo in particolare l’80% dei prodotti disponibili in Italia. Sono praticamente tutti i prodotti in vendita nella grande distribuzione tra i quali non compaiono alcune categorie come i cibi a peso o alcolici, zuccheri e latte per neonati perché si tratta di categorie molto specifiche per il metodo di valutazione di Yuka.

Come si assegna il livello di rishcio

Dietro funzionamento di Yuka c’è la scienza, che ha messo a punto un algoritmo di valutazione molto preciso. Del team fanno parte un nutrizionista, Anthony Berthouun comitato tecnico scientifico che raggruppa numerosi esperti della materia tra nutrizionisti, tossicologi e medici), e un altro gruppo di scienziati indipendenti con il compito di informare su studi rilevanti in base ai quali rivedere, eventualmente, i sistemi di catalogazione di alimenti e cosmetici.

I tre criteri di valutazione


Per la valutazione dei prodotti alimentari – spiega il team di Yuka – ci basiamo su tre criteri. Il 60% del punteggio è basato sulle caratteristiche nutrizionali del prodotto, determinate in base al metodo Nutri-Score». Si tratta del sistema di etichettatura a semaforo (adottato in Francia e fortemente osteggiato da diversi Paesi dell’Unione) che valuta un prodotto con un certo colore in base al contenuto di sostanze benefiche come le fibre o ingredienti come la frutta, e dannose come grassi saturi e zuccheri causa di diabete e malattie cardiovascolari. «La presenza di additivi – proseguono i creatori della app – rappresenta poi il 30% della valutazione: si tiene conto delle opinioni di centri scientifici di riferimento come EFSA, ANSES, IARC ma anche di molti studi indipendenti. In base a questo, ogni additivo si abbina un certo livello di rischio. 

I dettagli del rischio associato a ciascun additivo, nonché le corrispondenti fonti scientifiche, sono anche riportati nell’applicazione.

Infine il 10% del punteggio è un bonus è assegnato ai prodotti bio con marchio ufficiale nazionale o europeo, che garantiscono l’assenza dell’uso di pesticidi chimici, OGM e gli additivi più controversi».

Questo bonus, inoltre, è il primo passo per valutare i prodotti anche in base all’impatto ambientate.

Per chi ha la versione Premium dell’app, si possono selezionare anche cibi in base alla presenza o meno)di ingredienti ad alto impatto come l’olio di palma.

Anche per i cosmetici il sistema di catalogagazione è molto rigido. : «A ciascun ingrediente – dicono da Yuka – viene assegnato un livello di rischio secondo i suoi potenziali o comprovati effetti sulla salute: interferente endocrino, cancerogeno, allergene o irritante. I rischi potenziali associati a ogni ingrediente, anche per i cosmetici, sono visualizzati nell’app con le relative fonti scientifiche».

Le alternative ai prodotti dannosi

Le alternative proposte da Yuka in caso di prodotti mediocri o scarsi, e cioè prodotti simili ma migliori per la salute, vengono poi suggerite in base a un algoritmo che cerca un prodotto della stessa categoria. Ad esempio, al posto di wafer al cioccolato Yuka ci suggerisce biscotti senza zucchero con gocce di fondente, e ce ne indica anche la disponibilità, in modo che sia facilmente reperibile.

Yuka, progetto indipendente

Il tutto con la garanzia della massima indipendenza e trasparenza. Yuka infatti non contiene pubblicità, non è collegata ad aziende che potrebbero sovvenzionarla per consigliare o sconsigliare il proprio prodotto. 

L’azienda si sostiene con la versione Premium dell’applicazione, con le vendite del libro La guida dell’alimentazione sana, scritto dal loro nutrizionista Anthony Berthou con la co-fondatrice Julie Chapon, un Programma Nutrizionale online e la vendita di un calendario di frutta e verdura di stagione, attualmente disponibile solo in Francia.

Intanto l’applicazione pare sti aavendo un grande impatto sui suoi fruitori. Secondo uno studio condotto su 230mila consumatori e 21 grandi aziende del food, è emerso che il 94% usando Yuka ha smesso di comprare certi prodotti, l’83% compra meno ma di qualità migliore, e i produttori stessi sono pronti a migliorare. Non male per un’applicazione.

Magari se ce lo dice un sistema elettronico saremo disposti a mangaire più sano e a fare scelte migliori per la nostra salute. Ciò che conta, comunque, è sempre il risultato!


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A proposito dell'autore

Da 13 anni laureata in comunicazione e tecnica pubblicitaria. Dopo aver fatto diverse esperienze all’estero, ha deciso di fermarsi nella sua terra siciliana, collezionando anni di esperienza nel campo degli eventi e dell’organizzazione congressuale. Da pochissimo ha fondato una sua agenzia di eventi e comunicazione, la Mapi. E’ appassionata di moda, cinema e spettacolo. Ha un debole per le giuste cause e per i Mulini a vento. Il suo sogno? Coltivare e mantenere vivo l’entusiasmo per la vita e per ogni sua piccola forma e manifestazione. Da 13 anni sono laureata in comunicazione e tecnica pubblicitaria. Dopo aver fatto diverse esperienze all’estero, ho deciso di fermarmi nella mia terra siciliana, collezionando anni di esperienza nel campo degli eventi e dell’organizzazione congressuale. Da pochissimo ho fondato una mia agenzia di eventi e comunicazione, la Mapi. Sono appassionata di moda, cinema e spettacolo. Ho un debole per le giuste cause e per i mulini a vento. Il mio sogno? Coltivare e mantenere vivo l’entusiasmo per la vita e per ogni sua piccola forma e manifestazione.