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Boom di tradimenti a lavoro, il 40% degli italiani ha scappatelle coi colleghi: “È eccitante”

I tradimenti a lavoro sono un cult che lo smartworking aveva decisamente scoraggiato. Come reazione ai lunghi periodi di lavoro da casa, tuttavia, proprio la scappatella tra colleghi è tornata alla ribalta tra le tendenze degli amanti della situazione, creando un vero boom.

A quanto pare è un momento di ritorno di fiamma per i tradimenti in ufficio in Italia. A confermare la tendenza è il sito Incontri-ExtraConiugali.com. Secondo i dati del suo sondaggio, effettuato tra fedifraghi italiani, ottobre sarebbe il mese clou per le scappatelle tra colleghi, in una sorta di risposta al tran tran subentrato da più di un mese al rientro dalle ferie e alla riapertura delle scuole. Quattro italiani su 10 si concede una scappatella con un/una collega.

Merito anche della “sicurezza” offerta dall’avanzare della campagna vaccinale“, spiega Alex Fantini, fondatore del sito per incontri extra coniugali. Tra i traditori da ufficio, il 47% degli intervistati sono donne, di età compresa tra i 25 e i 45 anni. Nello specifico, il 58% delle donne ha già tradito almeno una volta. Invece il 42% ha storie di una sola notte mentre solo l’8% ha mantenuto storie parallele lunghe oltre un mese.


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Boom di tradimenti a lavoro, il 40% degli italiani ha scappatelle coi colleghi

«La scappatella con i colleghi è un’esperienza che può anche essere appagante. Ma è sempre molto rischiosa. Meglio dunque una scappatella online. Più sicura sotto ogni punto di vista”, ancora commenta Alex Fantini. II tradimenti sul posto di lavoro sono considerati un momento di evasione dalla routine di una vita familiare monotona al limite dell’asfissia. L’elemento di spicco è la necessità psicologica di trovare un diversivo piccante per allentare la pressione lavorativa.

“La maggior parte dei “fedifraghi da lavoro” considera queste scappatelle come un vero e proprio antidoto per sfuggire a un lavoro noioso o comunque poco soddisfacente. Non c’è quindi un desiderio autentico verso la persona in questione ma spesso solo il bisogno di una più elettrizzante motivazione per tornare in ufficio”, conclude Fantini, confermando parola dopo parola il trend internazionale.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”