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Covid, mascherine Ffp2 non a norma: come riconoscerle e i codici da evitare

In questo anno di pandemia, di mascherine ne abbiamo viste di ogni. Alcuni dispositivi ci hanno detto essere più sicuri di altri, altri non si capisce bene che tipo di efficacia abbiano. In tutto questo moltiplicarsi di mascherine, di diversi prezzi e colori, bisogna stare attenti a non incappare in modelli che non sono a norma o efficaci.

Sotto la lente sono finite soprattutto lemascherine Ffp2, quelle in grado di filtrare fino al 95% delle particelle. Ad esempio si moltiplicano le inchieste e i dubbi sui dispositivi di protezione individuale 1282, 2037, 0865.

Ecco alcune dritte per cercare di capire se la propria mascherina è in regola oppure no.

Come riconoscere le mascherine a norma

Se avete appena acquistato una scatola di mascherine Ffp2, ma avete dei dubbi, potete sempre controllare su Nando, la banca dati degli organismi notificati della Ue. Una volta arrivati sul sito, vi basterà inserire i numeri del marchio CE nella prima casella (Keyword On Notified body number). Cliccate su ‘Search’ e attendete il risultato. A questo punto vi apparirà l’ente che in teoria ha rilasciato il marchio di conformità e che tipo di certificazioni può rilasciare. Andate avanti e controllate sempre che sia abilitato per valutare ‘Equipment providing respiratory system protection‘ ovvero ‘Strumenti per la protezione della respirazione’. A questo indirizzo trovate tutti i laboratori autorizzati dalla Ue per l’analisi dei dispositivi di protezione facciale. Se il codice non dà alcun risultato, è fortemente sconsigliato utilizzare il dispositivo di protezione.

Purtroppo però, non sempre il via libera di un ente riconosciuto dalla Ue significa che sul prodotto non ci siano dubbi.

Mascherine senza codice CE

Alcuni prodotti sono stati importati dalla Cina o altri Paesi e non hanno il marchio di conformità europeo. Questo non significa che non siano buoni prodotti. Bisogna controllare. Molti modelli, infatti, sono stati validati in deroga dall’Inail sulla base della documentazione trasmessa dal produttore, dall’importatore o da entrambi. Sul sito dell’Inail alla voce ‘Elenco dei dispositivi autorizzati‘ è possibile cercare tra i vari pdf per controllare se la propria mascherina sia stata validata in deroga.

Mascherine da non utilizzare

CE 2163

L’Antifrode Ue sta indagando sui dispositivi che riportano questo codice. L’ente certificatore che ha dato il via libera è il turco Universal Uygunluk Degerlendirme Hizmetleri di Istanbul. Se si utilizza Nando, tutto risulta regolare. Il problema è che test indipendenti avrebbero messo in dubbio la capacità di filtrare di questi prodotti.

CE 1282

I dispositivi che riportano questo codice non sono assolutamente da usare. Il marchio CE 1282 appartiene all’Ente Certificazione Macchine Srl. un laboratorio nel Bolognese che non è abilitato a valutare i dispositivi di protezione facciale. Il marchio CE 1282 è stato utilizzato in modo improprio da diversi produttori cinesi per immettere sul mercato europeo prodotti non a norma. L’azienda ha segnalato le violazioni alle autorità competenti.

CE 2037

Anche queste mascherine non sono da utilizzare. L’ente certificatore che corrisponde al numero 2037 è Celab, che secondo Nando è specializzato nel valutare l’affidabilità di apparecchi elettrici o elettromagnetici. Come per Ecm, probabilmente a generare confusione è stato il rilascio di certificati di ‘compliance’ che nulla hanno a che vedere con il marcio CE.

CE 0865

Non sono da usare. L’ente certificatore corrisponde all’Iset, specializzato in dispositivo di protezione individuale, ma non nella valutazione di mascherine Ffp2. Sul sito, l’azienda ha anche messo un avviso che specifica come qualsiasi certificato rilasciato a proprio nome su questo tipo di prodotti sia da ritenersi un falso.


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A proposito dell'autore

Da 13 anni laureata in comunicazione e tecnica pubblicitaria. Dopo aver fatto diverse esperienze all’estero, ha deciso di fermarsi nella sua terra siciliana, collezionando anni di esperienza nel campo degli eventi e dell’organizzazione congressuale. Da pochissimo ha fondato una sua agenzia di eventi e comunicazione, la Mapi. E’ appassionata di moda, cinema e spettacolo. Ha un debole per le giuste cause e per i Mulini a vento. Il suo sogno? Coltivare e mantenere vivo l’entusiasmo per la vita e per ogni sua piccola forma e manifestazione. Da 13 anni sono laureata in comunicazione e tecnica pubblicitaria. Dopo aver fatto diverse esperienze all’estero, ho deciso di fermarmi nella mia terra siciliana, collezionando anni di esperienza nel campo degli eventi e dell’organizzazione congressuale. Da pochissimo ho fondato una mia agenzia di eventi e comunicazione, la Mapi. Sono appassionata di moda, cinema e spettacolo. Ho un debole per le giuste cause e per i mulini a vento. Il mio sogno? Coltivare e mantenere vivo l’entusiasmo per la vita e per ogni sua piccola forma e manifestazione.