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Covid, lo studio: “Basta mascherine, il virus deve circolare o ne avremo per 20 anni”

Il distanziamento e l’utilizzo delle mascherine potrebbe non essere il modo migliore di combattere il virus. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Science, illustre rivista scientifica americana. Due scienziati, Jennie S. Lavine del Dipartimento di Biologia della Emory University, Atlanta (Usa) e Ottar N. Bjornstad del Dipartimento di Biologia e del Centro Dinamica delle malattie infettive dell’Università dello Stato della Pennsylvania, hanno riscontrato che il Sars-Cov-2 è diventato così diffuso da esserci poche possibilità di eliminazione diretta.

Covid, lo studio mascherine e distanziamento sociale

Tra queste ci sarebbe l’immunità di gregge. “D’altronde – è il loro ragionamento – gli uomini convivono con tantissimi virus per i quali, per indebolirne l’aggressività, hanno dovuto abituarsi”. Insomma più il virus circolerà velocemente (R0=6) e più in fretta potrà essere sconfitto. Ma se continuiamo a limitarne la diffusione “ci metteremo almeno 10 o 20 anni, per uscire da questa situazione”. Per gli esperti bisogna dunque “eliminare qualsiasi forma di distanziamento sociale e di protezione per poterlo diffondere più possibile e ridurne l’aggressività”. Una deduzione a cui Jennie S. Lavine e Ottar N. Bjornstad sono arrivati seguendo l’evoluzione degli altri coronavirus.

“La nostra analisi dei dati immunologici ed epidemiologici sui coronavirus umani endemici (HCoV)”, dicono i due, “mostra che l’immunità che blocca le infezioni diminuisce rapidamente ma che l’immunità che riduce la malattia è di lunga durata”. Per questo, “affinché la maggior parte delle persone venga infettata così presto nella vita, persino più giovane del morbillo nell’era pre-vaccino, il tasso di attacco deve superare la trasmissione dalle sole infezioni primarie”.

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