5 Dicembre 2025

Crisi scolastica, 168 milioni di studenti hanno perso un anno di scuola e cultura

<b>EMBARGOED until 00:01am GMT on 3 March 2021</b>

On 1 March 2021, a view of UNICEF’s ‘Pandemic Classroom’ installation at United Nations Headquarters in New York, United States of America. To call attention to the education emergency wrought by the COVID-19 pandemic, and to and raise awareness of the need for governments to keep schools open, UNICEF unveiled ‘Pandemic Classroom’ – a model classroom made up of 168 empty desks, each seat representing one million children living in countries where schools have been almost entirely closed since the onset of lockdowns. “With every day that goes by, children unable to access in-person schooling fall further and further behind, with the most marginalized paying the heaviest price,” said UNICEF Executive Director Henrietta Fore. “No effort should be spared to keep schools open, or prioritise them in reopening plans.” On the installation, Fore added, “Behind each empty chair hangs an empty backpack – a placeholder for a child’s deferred potential … We do not want shuttered doors and closed buildings to obscure the fact that our children’s futures are being put on indefinite pause.” School closures have devastating consequences for children’s learning and wellbeing. The majority of schoolchildren worldwide rely on their schools as a place where they can interact with their peers, seek support, access health and immunization services and a nutritious meal. The longer schools remain closed, the longer children are cut off from these critical elements of childhood. According to new data released today by UNICEF, schools for more than 168 million children globally have been completely closed for almost an entire year due to COVID-19 lockdowns. Furthermore, around 214 million children globally – or 1 in 7 – have missed more than three-quarters of their in-person learning. As students return to their classrooms, they will need support to readjust and catch up on their learning. UNICEF urges governments to prioritise every student’s uniqu

Il nuovo rapporto dell’Unicef, pubblicato il 3 marzo, affronta il delicato tema della scuola e della chiusura legata ai contagi da Covid-19. La situazione sarebbe abbastanza nera per l’educazione scolastica.

“Per 168 milioni di bambini in tutto il mondo le scuole sono state completamente chiuse per quasi un anno intero a causa dei lockdown per il Covid-19. Inoltre, circa 214 milioni di bambini a livello globale – ovvero 1 su 7 – hanno perso più di tre quarti di scuola in presenza”. Questo il dato sulla crisi scolastica.

Nel dettaglio, l’analisi dimostra che “tra marzo 2020 e febbraio 2021, le scuole sono rimaste in gran parte chiuse in 14 Paesi nel mondo. Due terzi di questi Paesi sono in America Latina e nei Caraibi, colpendo circa 98 milioni di studenti. Di questi 14 Paesi, Panama ha tenuto le scuole chiuse più a lungo, seguita da El Salvador, Bangladesh e Bolivia”.

Il racconto Unicef sulla crisi scolastica

Il direttore generale Unicef Henrietta Fore dichiara la “catastrofica emergenza dell’istruzione che le chiusure a libello mondiale hanno creato”

“Ogni giorno che passa – ha affermato – i bambini che non possono accedere all’istruzione in presenza rimangono sempre più indietro e i più emarginati pagano il prezzo più alto. Non possiamo permetterci di passare a un secondo anno di apprendimento limitato o addirittura assente per questi bambini. Non si dovrebbe risparmiare alcuno sforzo per tenere aperte le scuole o dare loro la priorità nei piani di riapertura””.

La chiusura delle scuole infatti “ha conseguenze devastanti sull’apprendimento e sul benessere dei bambini”. Questa la posizione in base ai dati pubblicati da Unicef.

A pagarne le conseguenze i più deboli. “I più vulnerabili e coloro che non possono accedere all’apprendimento da remoto sono esposti a maggiori rischi di non tornare mai a scuola, o anche di essere costretti a matrimoni precoci o sfruttamento del lavoro minorile“.


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