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“Ho deciso di essere felice”: La storia di un giovane che torna nella propria terra per avere successo due volte

Nasce una nuova rubrica su Younipa: “La saggezza che non ho”

A condurla sarà Blue Di Maggio un giovane che vive in mezzo al caos perchè l’ordine non esiste più ma continua, come lui stesso afferma, a sognare una società di chi può farcela, senza arrendersi…

Nella sua prima intervista ci racconta di un giovane che si è trasferito a Londra ma ha deciso di tornare nella sua terra perchè nonostante il successo lavorativo voleva sentirsi meno solo.

Una nuova rubrica su #Younipa: “La saggezza che non ho”

Buon pomeriggio care lettrici e cari lettori,

nasce oggi una nuova rubrica, la mia e si chiama “La saggezza che non ho”, avete presente quell’istante in cui vorresti fare la cosa giusta ma, in realtà, ad ogni scelta corrisponde un rimpianto, bene, nessuno può confermarti se hai fatto bene o male, solo il tempo potrà confermartelo, perchè se scegli A rimpiangerai B e viceversa, ma se ne parlassimo?

I nostri punti fermi, a volte, si dimenticano di noi e noi dovremmo ricordarci che parlarne, concretamente, può e deve aiutarci.
Affronteremo temi sensibili, dalla droga alla sessualità, dalla depressione alla vita.

sono Blue Di Maggio (userò uno pseudonimo) e vivo in mezzo al caos perchè l’ordine non esiste più, sogno ancora una società di chi può farcela, senza arrendersi, anche se qualcuno ha voglia di farlo si fermi, si fermi a pensare che in questo mondo siamo una trama di persone con emozioni in comune, si troverà sempre quell’anima con cui comunicare di questo e di tanto altro.

Perché siamo qui, perchè nessuno di noi ha esaudito l’ultimo dei desideri e se l’ha fatto perchè siamo ancora in questa situazione di impasse socio-cerebrale?

Questo spazio servirà per dare voce alle vostre sensazioni, emozioni e perchè no, serva da sfogo in questo periodo così unico e speriamo irripetibile.

Studenti universitari, tirocinanti, post laurea, phd, e chi più ne ha più ne metta, abbiamo cominciato senza nessuna maschera, orgogliosi di pronunciare il nostro corso di laurea ma nessuno ci aveva avvisati che il percorso e soprattutto, il dopo sarebbe stato così insidioso e un uccisore seriale di sogni e speranze, ma è nostro compito ricostruire le speranze e gli agognati desideri, ora che possono essere realtà, custodirli e renderli dei perfetti pezzi di un puzzle.

Veniamo definiti in molti modi dalla stampa e dalla politica, generazione Z, generazione Y, Millenials e ancora più vera La Lost Generation.

Siamo nati nell’era in cui tutto è possibile, dove studiare a New York è ancora da privilegiati ma non così tanto, dove vivere all’estero per un anno fosse permesso da varie realtà ma nessuno ci aveva detto come affrontare tutto questo, perchè pochi lo sanno.

Adesso, vi riporterò l’intervista di un giovane come noi e vi renderò partecipi, come lui ha fatto con me, delle sue emozioni e speranze, non sempre belle ma alcune piene di vita.

“La saggezza che non ho”: L’intervista a Marco

Vi presento Marco, 28 anni, ecco la sua intervista!

Blue: Ciao Marco, in che anno ti sei laureato e in cosa?

Marco: Ciao Blue, ho conseguito la laurea magistrale nel 2018 in Management.

Blue: Interessante, ricordo che hai avuto una prima esperienza lavorativa a Milano, poi però hai deciso di intraprenderne una nuova a Londra, cosa ti ha spinto a farlo e come l’hai vissuta?

Marco: Si, la mia prima esperienza lavorativa è stata curricolare, un internship con una società di consulenza energetica durato per 4 mesi, subito dopo la laurea ho cominciato a lavorare per una società di consulenza IT con sede a Milano ma per clienti prevalentemente inglesi.
Dopo un anno e mezzo la società italiana ha deciso di chiudere la sede italiana e mi è stato chiesto di trasferirmi a Londra lavorando per la stessa azienda. Ho accettato l’offerta con molto piacere e interesse verso l’esperienza in una nuova città.

L’esperienza a Londra è stata estremamente redditizia da un punto di vista della crescita professionale e anche da un punto di vista finanziario

Dopo un anno e mezzo ho però deciso di tornare in Italia.

Blue: Ma dimmi, come è stato vivere a Londra prima e dopo la pandemia, come hai vissuto i tuoi sentimenti, eri felice, triste? Parlami un pò del tuo umore.


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Marco: Pre COVID ero eccitato dalla nuova esperienza, poter vivere la città mi ha aperto gli occhi e fatto capire quanto di bello ci sia nel mondo.
Mi ha fatto rispettare ancor di più le altre culture e le diversità in generale.
Londra è una città fantastica se vissuta a pieno.
Durante il COVID è cambiato quasi tutto, non potendo vivere la dinamicità della big city il paradiso si è trasformato in un inferno dal quale si voleva solo scappare. Nessun rapporto sociale e una vita incentrata sul lavoro ha reso tutto veramente difficile da gestire

Blue: Hai trovato affetti su cui contare? Se volessi descrivere il tuo umore con una frase cosa mi diresti?

Marco: Si ho trovato affetti su cui contare ma anche quelli sono mutati con il passare del tempo durante la pandemia. Mi sono sentito molto solo.

Blue: La tua solitudine cosa ti ha fatto pensare quando eri tra te e te?

Marco: Che probabilmente sarei dovuto tornare in Italia.

Marco: O che comunque avrei dovuto cambiare qualcosa nella mia vita

Blue: Ti faceva stare meglio questo pensiero?

Marco: Ero più focalizzato sul secondo sinceramente. Pensavo che sarei dovuto diventare più forte e indipendente.

Blue: E avevi delle risposte in cuor tuo o era solo un pensiero generale?

Marco: Essere più forte e sicuro di me, indipendente. Trovare un lifestyle che mi appagasse anche stando da solo.

Blue: Cosa consigli ai tuoi coetanei che vivono le tue stesse paure, i tuoi stessi desideri?

Marco: Consiglio di rischiare! Di affrontare le proprie paure perchè solo così si può capire meglio se stessi e solo così si può crescere sia come persone che come lavoratori.

Blue: Ultima domanda: Come ti poni davanti al futuro e se potessi salutare il tuo passato cosa gli diresti?

Marco: Mi pongo speranzoso e pieno di energie, consapevole che volere è potere. Al mio passato direi che è stato bellissimo e che non lo cambierei.
Che mi ha aiutato e mi aiuterà sempre ad affrontare le sfide del futuro.

Grazie Marco, mi sono appassionato nel sentire le tue risposte, sembrava che fossi proprio accanto a me.

Chi si è rivisto in Marco, chi vuole dire la propria?

Lascerò qui il mio instagram dove potrete richiedere le vostre interviste anonime e sfogarvi di tutto insieme a me.

@bluedimaggio e vi allego una canzone che rappresenta molto la mia giornata:


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