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Il nepotismo impera nelle università italiane, soprattutto al Sud e anche in Sicilia

I docenti Stefano Allesina e Jacopo Grilli dell’Università di Chicago hanno pubblicato uno studio sulla rivista Pnas sul nepotismo nelle università.

Sono stati analizzati i cognomi di 133 mila assistenti, professori associati e ordinari italiani, francesi e statunitensi e con metodi statistici elementari si è giunti alla conclusione che l’Italia potrebbe essere prima per nepotismo.

Il numero di cognomi uguali nei dipartimenti supera quello che ci si aspetterebbe se le assunzioni fossero casuali malgrado le correzioni per effetti geografici (cognomi tipici di una zona), da immigrazione specifica (negli Stati Uniti molti ricercatori nell’Informatica sono asiatici). Si può ipotizzare che molti siano parenti stretti.

Medicina e Ingegneria Civile e Industriale mostrano più occorrenze che altre materie.

Nel Sud Italia ci sarebbero molti casi in Campania, Puglia e Sicilia (Palermo, Catania e Messina).

A Palermo in particolare gli isonomi erano 1795 nel 2000, 2018 nel 2005, 1797 nel 2010 e 1554 nel 2015, con un aumento del 12,42% dal 2000 al 2005 e una diminuzione del 23% dal 2005 al 2015.

Il fenomeno sembra essere in calo, probabilmente per la riforma Gelmini e per la diminuzione dei posti a disposizione.

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