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La semi-libertà tra vorrei e devo! L’appello a non abbassare la guardia

In vista del Natale, degli attimi di spensieratezza ad esso connessi e soprattutto dei momenti condivisi con amici e familiari, la nostra preoccupazione oggi è capire se ci sarà la possibilità o meno di festeggiare il Natale. E con quali modalità? Ci preoccupiamo ogni giorno di capire quali saranno i divieti e le maggiori concessioni. Come cambierà di colore della zona di appartenenza e ci chiediamo se sarà possibile spostarci, da una Regione all’altra o da un Comune all’altro. Sembra sfuggire però una sola preoccupazione, forse la più importante. Qual è la situazione della pandemia, purtroppo, ancora in atto?

L’aver concesso maggiori libertà, soprattutto in alcune regioni che da rosse sono diventate arancioni e da arancioni a gialle, come nel caso della Sicilia, sicuramente è stata una mossa generosa. Una mossa da parte dal governo anche prudente, considerato il breve termine fissato al 3 dicembre per queste semi-libertà. Ma le preoccupazioni sono tante, in particolar modo quelle che riguardano il comportamento responsabile della gente. Se pensiamo a tutte le attività e agli esercenti che sono stati messi a dura prova, questa riapertura  è sicuramente un bene per i consumi. Ma non possiamo negare i rischi che corriamo. Quanti di noi sapranno gestire in maniera responsabile questa semi-libertà concessa? Quanti di noi penseranno al virus e alla pandemia una volta usciti di casa? Quanti di noi soprattutto terranno conto della terza ondata di cui si parla, prevista per febbraio 2021?

Non meritiamo fiducia, non tutti

È questo purtroppo il rischio al quale andiamo incontro. Ed è una consapevolezza che si basa sulla considerazione del comportamento per nulla consono di questa estate, quando tutti abbiamo abbassato la guardia. Quasi dimenticando i mesi precedenti di totale lockdown e il numero elevatissimo di contagiati e morti.

È sicuramente un dato di fatto che il Paese è riuscito in questi mesi a rispettare le imposizioni date dal governo. Così com’è altrettanto vero che il Paese è provato e stanco, ma la seconda ondata non si è ancora esaurita. Ogni imprudenza, ogni nostra negligenza può rappresentare un enorme pericolo per una situazione che è ancora sul lastrico e potrebbe precipitare.

Mai abbassare la guardia!

Quindi se da un lato la riapertura e questa semi-libertà può essere un regalo anticipato di Babbo Natale, dall’altro bisogna fare attenzione agli eccessi, come in tutte le cose. Non commettiamo gli stessi errori dei mesi precedenti. Non possiamo più permetterci di stare chiusi a casa, privati di nuovo dei nostri cari e delle nostre sane abitudini. Non bisogna assolutamente abbassare la guardia, perché abbiamo provato sulla nostra pelle cosa vuol dire farlo. E’ un rischio che non possiamo permetterci di correre, un rischio che metterebbe alla ghigliottina il nostro capitale umano, oltre che economico, dando il via libera ad un virus che aspetta il nostro passo falso per tornare ad attaccare.


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