Ormai non ci stupisce più nulla, anzi. Ad ogni nuova applicazione che viene inventata guardiamo con entusiasmo e soddisfazione. Siamo sempre più felici di poter fate TUTTO con i nostri smartphone, che ormai sono diventati prolungamenti del nostro corpo e che non lasciamo mai. Nemmeno per un secondo!
Uno degli effetti collaterali però dell’uso smisurato dello smartphone è il rischio di usarlo anche in situazioni che possano mettere a rischio la nostra reputazione. Ad esempio, potrebbe capitare che, dopo aver alzato un po’ il gomito e tolto qualche freno inibitore, ci mettiamo a far col cellulare cose sconvenienti, di cui potremmo pentirci il giorno dopo, quando sareo ritornati sobri. Ad esempio se uno è ubriaco potrebbe scattare selfie inopportuni, scrivere commenti fuori luogo sui social e fare altre figuracce che possano complicare, e persino rovinare la vita nel tempo di un like.
Per questo motivo Gree, un’azienda cinese da poco entrata nel mondo della telefonia mobile, ha realizzato e brevettato un filtro anti-sbronza che ha come obiettivo principale quello di salvaguardare la faccia delle persone. E la loro dignità.
La modalità “sbronza” è un’impostazione, preconfigurata interamente dall’utente, che stabilisce quali app sono vietate e quali consentite una volta che sarà attivato il filtro sbronza. Ma, soprattutto, registra la sequenza di sblocco che dovrà essere riprodotta per consentire la disattivazione. Quest’ultima è una complicata sequenza di codici alfanumerici. Segni e gesti da tracciare sullo schermo, praticamente impossibile da portare a termine se l’alcol ha preso il sopravvento sulle nostre capacità di coordinazione.
La modalità “sbronza” permette anche di limitare i numeri di telefono contattabili. Dunque, una volta attivata, sarà possibile chiamare (purché siano stati precedentemente inseriti nella lista dei numeri utilizzabili) un taxi o l’amico più fidato perché ci riportino a casa, ma, per dire, il numero del capoufficio sarà momentaneamente irraggiungibile.
Una volta attivato, questo singolare filtro, attiverà anche funzioni che renderanno il telefono più facilmente utilizzabile a chi ha alzato un po’ il gomito, per esempio mostrando numeri più grandi sulla tastiera o inviando, alla semplice pressione di un tasto, la posizione GPS a qualcuno che può venirci a recuperare. Resta però un dubbio: chissà se una app del genere sarà davvero sufficiente per salvare la reputazione! O se non sia, al contrario, la sua stessa presenza nello smartphone a demolire la dignità del proprietario….Probabilmente ci sono ancora delle cose da affinare. Ma certo l’idea è buona e potrebbe essere molto utile a chi è incline all’abbandno dei freni inibitori e non regge troppo bene l’alcool.
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