16 Maggio 2025

Università: 6 giovani su 10 sono preoccupati per la scelta del percorso di studi: Ecco cosa pesa davvero

La scelta dell’università spaventa la maggioranza dei giovani studenti italiani tra i 17 e i 20 anni: mancano orientamento, informazioni sui lavori del futuro e supporto concreto.

Giovani e Università
Giovani e Università – fonte:Web

Scegliere l’università giusta è una delle decisioni più complesse per i giovani italiani. Secondo l’indagine condotta da UGL in collaborazione con la Luiss Business School, presentata a Roma il 30 aprile 2025 in occasione della Festa dei Lavoratori, il 60% dei ragazzi tra i 17 e i 20 anni vive con forte preoccupazione il momento della scelta universitaria. Una pressione che cresce al Sud e nelle isole, dove si arriva al 68%, mentre al Nord oscilla tra il 52% e il 56%.

A pesare maggiormente è la mancanza di un supporto affidabile nell’orientamento (38%), seguita dal timore di non trovare un percorso realmente appassionante (40%). Questi dati mettono in evidenza un bisogno concreto di strumenti e accompagnamento nella fase di transizione tra scuola e università.


Il lavoro dei sogni guida la scelta dell’università

Il criterio principale che guida i giovani nella scelta del corso di laurea è il tipo di lavoro desiderato per il futuro, indicato dal 63% degli intervistati. Solo una minoranza (meno del 10%) si lascia influenzare dai consigli degli influencer, mentre gli amici già iscritti all’università giocano un ruolo più rilevante (20%).

Emergono però anche altre esigenze fondamentali: il 42% dei giovani vorrebbe conoscere meglio il mondo del lavoro prima di scegliere, mentre il 38% sente la necessità di avere più informazioni sulle professioni del futuro e sulle competenze richieste.

Competenze digitali in cima alle priorità: l’informatica è la regina del futuro

Quando si parla di competenze, i ragazzi sembrano avere le idee chiare: il 68% considera l’informatica tra le abilità più importanti per entrare nel mondo del lavoro. Seguono Medicina (62%), Scienze, Farmacia e Biologia (62%) e Ingegneria (54%). È interessante notare che non emergono differenze significative tra ragazzi e ragazze rispetto alle scelte in ambito tecnologico.

Non solo: quasi due giovani su tre ritengono necessario continuare a formarsi anche dopo la laurea, segnale di una maggiore consapevolezza sulla necessità di aggiornamento costante. Inoltre, il 60% considera fondamentale fare esperienze all’estero, per arricchire il proprio bagaglio culturale e professionale.

Un’Italia spaccata tra Nord e Sud sull’orientamento scolastico

Un dato particolarmente rilevante riguarda il divario territoriale: il 30% dei giovani italiani dichiara di non avere chiaro quali competenze siano realmente richieste dal mercato del lavoro, percentuale che sale al 38% nelle regioni del Mezzogiorno e in Sardegna. Una conferma ulteriore delle difficoltà che persistono in alcune aree del Paese nell’accesso a informazioni e strumenti efficaci per orientarsi.

Il ruolo cruciale della scuola e delle politiche pubbliche

Secondo Federico Freni, sottosegretario all’Economia e alle Finanze, il sistema universitario deve adattarsi alle trasformazioni imposte dalle nuove tecnologie, in particolare nelle discipline umanistiche. Per Freni, “la scelta universitaria incide sulla felicità individuale, ma anche sulla produttività del Paese”.

Anche Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera, sottolinea l’importanza dell’orientamento, definendolo “un passaggio cruciale nella crescita degli studenti”. Mollicone ribadisce l’impegno del Parlamento e del Governo nel rendere l’accesso all’università più equo e socialmente sostenibile.

L’indagine UGL-Luiss fotografa un momento decisivo per migliaia di giovani italiani, chiamati a costruire il proprio futuro tra incertezze e aspettative. Il mondo del lavoro richiede competenze specifiche e capacità di adattamento, e la scelta dell’università rappresenta il primo, fondamentale passo. Investire in orientamento, ridurre i divari territoriali e ascoltare le reali esigenze degli studenti è oggi più che mai una priorità per il sistema educativo e per lo sviluppo del Paese.

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