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Università, gli effetti della Dad: uno studente su due sceglierebbe un ateneo telematico

La modalità a distanza potrebbe sconvolgere per sempre il legame tra studenti e Università pubblica, tra chi già frequenta e chi dovrà ancora frequentare. Ad esempio più di una futura matricola su due potrebbe valutare l’iscrizione in un ateneo telematico. A segnalarlo una ricerca effettuata dal portale Skuola.net, in collaborazione con il CFU – Centro Formativo Universitario, su un campione di 5.500 alunni delle scuole superiori.

Infatti il 49% non avrebbe problemi a frequentare un corso di laurea erogato completamente via Internet. Il vero discrimine sarebbe un’offerta formativa convincente. Non di certo la modalità d’insegnamento. Inoltre, uno studente su 20 è già convinto che un’università telematica sarebbe più adatta alle sue esigenze.

Tra gli iscritti negli atenei tradizionali – l’indagine ne ha intercettati circa 1.000– 1 su 4 si è detto insoddisfatto del modo con cui la propria Università ha gestito l’insegnamento misto o completamente telematico. Molti degli intervistati (53%) se potessero tornare indietro, e alla luce di quanto accaduto da febbraio 2020 in poi, farebbero una scelta diversa.


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Università, 1 studente su 2 sceglierebbe un ateneo telematico

Una metà preferirebbe un ateneo telematico in maniera assolutamente convinta, confidando nella maggiore efficacia degli insegnamenti a distanza di una telematica, e l’altra metà punterebbe nella speranza di trovarsi meglio rispetto all’esperienza attuale ‘a distanza’ in un ateneo tradizionale.

Quasi 4 laureati su 10 per una laurea di secondo livello o per un master universitario prenderà seriamente in considerazione di passare ad una telematica. Il 10% lo farà quasi certamente, il 29% soprattutto se si continuerà con la Dad anche in futuro. A cui va aggiunto un 30% che, pur non bocciando la propria università, non esclude il salto. Numeri che, considerati nel loro insieme, testimoniano un netto miglioramento della percezione delle università telematiche da parte degli studenti italiani.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”