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Università, negli atenei chiusi boom di corsi online gratuiti

Le università si adeguano ai cambiamenti della società. Succede anche nel caso della Pandemia. Oltre alla didattica forzata a distanza degli ordinari corsi delle materie delle diverse facoltà, più di mille università in tutto il mondo a puntare sui Mooc (Massive open online courses) per rafforzare la loro offerta formativa. Nel tentativo di conciliare inclusione, qualità e sostenibilità. Il successo, almeno quantitativo, della formula lo decretano i numeri: oltre 180 milioni di iscritti (quasi il doppio del 2020) ai 17mila corsi online gratuiti sulle principali piattaforme internazionali. L’Italia si conferma leader europea con l’Università Federico II di Napoli.


Leggi anche: Scuola, chi rientra oggi in classe: la situazione in Italia e a Palermo


La situazione internazionale

La crescita mondiale, secondo quanto ci dice il Sole 24 Ore, vede in testa Coursera, con 31 milioni di nuovi iscritti nel 2020 (76 milioni in totale) e un raddoppio di fatturato. Risulatati che hanno portato la piattaforma made in Stanford ad avviare la quotazione in borsa. Seguono il provider di Harvard&Mit, edX, con 35 milioni di utenti, e il leader britannico FutureLearn con 15 milioni, entrambi in crescita del 30 per cento.

Due le tendenze principali in termini di offerta: l’aumento di percorsi completi di laurea e master in formato Mooc e la moltiplicazione delle cosiddette “microcredenziali”, più brevi e flessibili, con certificazioni delle competenze richieste dal mercato del lavoro. A oggi sono oltre 1.200 i programmi di questo tipo. Tra programs (FutureLearn), professional certificates (edX), specializations e guided projects (Coursera).

Da segnalare nel panorama mondo anche l’impennata dell’offerta asiatica dovuta alla limitata mobilità internazionale. In India, l’impegno governativo per la creazione della piattaforma nazionale Swayam ha spinto il dinamismo negli atenei. Con tre università al secondo, quinto e sesto posto mondiale. A sua volta, la Cina ha aperto alla competizione globale con oltre 25 piattaforme.

La situazione italiana

L’Italia cerca di seguire l’esempio dei pionieri mondiali in questo settore. Nella nostra nazione ci sono sempre più atenei in campo. Prima per produzione, con oltre 160 corsi, resta la Federico II di Napoli con la sua “Federica Web Learning”, unica compresa tra le prime 15 al mondo. Federica.eu è anche la prima piattaforma Mooc universitaria in Europa, con 300 corsi al suo attivo inclusi quelli prodotti da altri atenei. Sono in sette ad averla scelta come partner per la produzione e la distribuzione dei propri corsi.

Segue nella classifica di ClassCentral, hub di riferimento del settore, “Pok” del Politecnico di Milano. Con 75 programmi dedicati al supporto della didattica curricolare e alla formazione permanente di professionisti e insegnanti: un settore in pieno sviluppo. Come dimostrano il corso “Introduzione al Debate” (che è tra i 30 più apprezzati nella classifica di ClassCentral 2020) e le varie iniziative di Pok Scuola Digitale. PoliMi e Federico II sono presenti anche sulle due principali piattaforme internazionali, edX e Coursera.

A completare il podio italiano delle istituzioni con più di 20 Mooc è l’università di Modena e Reggio Emilia. Ha all’attivo 23 corsi online erogati su EduOpen, la piattaforma consortile italiana che eroga oggi più di 300 corsi realizzati da 26 atenei. Chiudono la panoramica italiana l’Alma Mater di Bologna con 13 corsi erogati attraverso la piattaforma Book e l’Università Bocconi con 12 Mooc distribuiti da Coursera.

Passando dal piano quantitativo a quello qualitativo, il quadro cambia e l’integrazione dei Mooc nella didattica tradizionale è ancora limitata. Anche se c’è chi inizia a farlo. Come la Federico II che sta consolidando l’uso dei contenuti didattici in formato aperto in lauree tradizionali (Ingegneria informatica, Ingegneria meccanica, Economia aziendale, Scienze del Turismo). Accanto a percorsi ibridi che prevedono una parte interamente online. Come il corso di laurea in Innovazione Sociale. Un passo nella direzione di quella didattica sempre più ibrida.

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A proposito dell'autore

Da 13 anni laureata in comunicazione e tecnica pubblicitaria. Dopo aver fatto diverse esperienze all’estero, ha deciso di fermarsi nella sua terra siciliana, collezionando anni di esperienza nel campo degli eventi e dell’organizzazione congressuale. Da pochissimo ha fondato una sua agenzia di eventi e comunicazione, la Mapi. E’ appassionata di moda, cinema e spettacolo. Ha un debole per le giuste cause e per i Mulini a vento. Il suo sogno? Coltivare e mantenere vivo l’entusiasmo per la vita e per ogni sua piccola forma e manifestazione. Da 13 anni sono laureata in comunicazione e tecnica pubblicitaria. Dopo aver fatto diverse esperienze all’estero, ho deciso di fermarmi nella mia terra siciliana, collezionando anni di esperienza nel campo degli eventi e dell’organizzazione congressuale. Da pochissimo ho fondato una mia agenzia di eventi e comunicazione, la Mapi. Sono appassionata di moda, cinema e spettacolo. Ho un debole per le giuste cause e per i mulini a vento. Il mio sogno? Coltivare e mantenere vivo l’entusiasmo per la vita e per ogni sua piccola forma e manifestazione.