Palermo, boom di numeri per Bansky: “I musei sono sicuri e devono aprire”

Sono bastati cinque giorni per portare 1700 palermitani alla mostra di Bansky nel capoluogo...

Sono bastati cinque giorni per portare 1700 palermitani alla mostra di Bansky nel capoluogo siciliano. Numeri che fanno ben sperare per il futuro della cultura nel post-covid.

A raccontare l’enorme successo è Antonio Ticali, sovrintendente di Fondazione Sant’Elia che ha organizzato la mostra con Fondazione Barbaro e Metamorfosi: “Abbiamo approfittato della riapertura delle strutture espositive per cercare di cogliere l’orientamento dei visitatori sulla fruizione delle mostre in un momento di grande incertezza”.

E inoltre il responsabile ha dichiarato: “Abbiamo così chiesto di valutare l’efficacia delle misure anticovid adottate da Fondazione Sant’Elia, l’impiego dei sistemi di prenotazione digitale. Ma soprattutto, abbiamo cercato di comprendere cosa i visitatori pensino della chiusura dei musei nei fine settimana, limitazione che reputiamo del tutto illogica”.

I grandissimi numeri per Bansky

Il riultato è che il pubblico ha premiato la Fondazione e le opere di street art di Bansky: “Su 254 questionari distribuiti (nel perfetto anonimato), 246 visitatori – il 97 per cento del totale – si sono detti favorevoli all’apertura dei musei nei weekend. 4 invece non erano d’accordo e altrettanti, si sono dichiarati indecisi. Sicurezza dei luoghi della cultura: in 166 – circa il 65 per cento – ritengono che i musei siano luoghi sicuri; 79 ritengono che siano potenziali luoghi di contagio ma non più di altri luoghi pubblici. 12 invece li ritengono pericolosi”. 

Questi numeri fanno ben capire che i palermitani vogliono più arte e più mostre di questo genere nella città. La mostra “Ritratto d’ignoto. Un artista chiamato Banksy” era stata inaugurata nell’ottobre scorso. Ma solo in questi 5 giorni ha avuto il successo e lo splendore che avrebbe meritato, se non ci fosse stato il Covid-19.


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