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Sicilia. Quale è il protocollo ufficiale per la gestione di casi positivi a scuola?

Quale è il protocollo ufficiale per la gestione di casi positivi a scuola?

L’assessorato della Salute della Regione Siciliana, con una circolare indirizzata all’Ufficio Scolastico Regionale (USR), a tutte le ASP e a pediatri e medici di base, fornisce indicazioni operative più dettagliate allo scopo di ottenere uniformità e tempestività nell’assolvimento dei dettami del DPCM 7 settembre scorso.

Vediamo nel dettaglio cosa bisogna fare in caso di sospetti positivi, secondo le indicazioni nazionali e regionali integrate.

Gestione dei processi in caso di focolai

la circolare fa riferimento ai possibili scenari, a seconda del soggetto interessato e del contento in cui si presenta la sintomatologia: alunno con sintomatologia a scuola o a casa, operatore scolastico con sintomatologia a scuola o a casa.

Alunno con sintomatologia a scuola

la circolare prevede le seguenti procedure:

  1. l’operatore scolastico segnala l’alunno al referente scolastico COVID, che avvisa i genitori, nel caso in cui l’alunno è minorenne.
  2. L’alunno attende l’arrivo dei genitori con mascherina e in luogo isolato, insieme al referente COVID, dotato anch’egli di mascherina e a distanza di sicurezza. Le superfici dell’aerea di isolamento in cui ha atteso i genitori l’alunno, devono successivamente essere pulite e disinfettate.
  3. Una volta giunti a casa i genitori devono contattare il pediatra o medico di base per triage telefonico. Una delle due figure mediche a questo punto richiede tempestivamente al Dipartimento di Prevenzione (DdP) dell’ASP l’esecuzione tempestiva del test diagnostico.

La circolare dell’Assessorato della Salute aggiunge che il referente scolastico COVID, contestualmente all’avvisare la famiglia dell’alunno sintomatico avvisi anche l’USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) di riferimento. Gli operatori USCA si recheranno nel più breve tempo possibile nella scuola che ha inviato la segnalazione per effettuare test rapido antigenico.

Intanto, nelle more della somministrazione del tampone all’alunno sintomatico, i suoi compagni di classe continueranno a frequentare regolarmente l’istituto, fino a eventuale accertamento di positività del caso.

Nel caso di positività dell’alunno, sono considerati contatti stretti gli alunni della stessa classe, presenti nel 48 ore precedenti la comparsa della sintomatologia.  Tutti i contatti stretti, una volta accertata la positività del sintomatico, dovranno essere sottoposti a tampone. L’isolamento fiduciario dei contatti stretti viene predisposto previo parere dell’ASP. Non sono considerati contatti stretti, gli operatori scolastici che abbiano osservato le corrette misure igieniche (salvo diversa valutazione dell’ASP)

Alunno con sintomatologia a casa

L’alunno resta a casa e i genitori comunicano alla scuola l’assenza per motivi di salute. Il pediatra o il medico di base, a seguito di triage telefonico, richiedono test diagnostico. Anche in questo caso, nelle more della somministrazione del tampone all’alunno sintomatico, i suoi compagni di classe continueranno a frequentare regolarmente l’istituto, fino a eventuale accertamento di positività del caso.
Se l’alunno sintomatico si trova a casa da più di 48 ore, i compagni di classe non sono costretti all’isolamento fiduciario e continueranno a frequentare la scuola.

Operatore scolastico con sintomatologia a scuola

In caso di operatore sintomatico, bisogna accertarsi che questo indossi la mascherina chirurgica e bisogna invitarlo a tornare a casa. L’operatore sintomatico contatterà il medico di base che richiederà tempestivamente il test diagnostico al DdP che provvederà all’esecuzione. Del caso deve essere informato il referente scolastico COVID, che contatterà l’USCA di riferimento.
Anche in questo scenario, sono considerati contatti stretti, gli alunni dell’operatore che sono stati a contatto con lo stesso nelle 48 ore precedenti la comparsa della sintomatologia, e gli altri operatori con cui il sintomatico ha avuto contatti. L’isolamento fiduciario viene predisposto per i contatti stretti, previa valutazione dell’asp, che vengono sottoposti a test diagnostico.

Riammissione a scuola di alunni e operatori sottoposti a tampone

La riammissione è prevista nei seguenti casi: tampone negativo, guarigione dal covid (quarantena di almeno 14 giorni- dopo tampone negativo a distanza di 24/48 ore l’uno dall’altro).
La riammissione a scuola è consentita comunque sempre previa attestazione di riamissione sicura in collettività, fatta dal pediatra o dal medico di base.

Gestione casi con sintomatologia non riconducibile a Covid

Riammissione dopo assenza per malattia superiore a 3 giorni, previa certificazione medica attestante l’idoneità al reinserimento. Per gli alunni di età maggiore ai 6 anni, la certificazione medica di idoneità al reinserimento verrù rilasciata per assenze superiori ai 10 giorni.

LEGGI LA CIRCOLARE


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