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“TERRONE non è un’offesa”: l’ingegnere salernitano trascina la Crusca in tribunale

“Una battaglia di civiltà” contro il termine terrone utilizzato per denigrare. È questa quella intrapresa dall’ingegnere di Salerno, Francesco Terrone, che ha per questo motivo deciso di citare direttamente in tribunale l’Accademia della Crusca, la centenaria istituzione scrigno della lingua italiana. Con la sua insolita azione legale, l’ingegner Terrone, fermamente orgoglioso del suo cognome, chiede alla Crusca di integrare la definizione di “terrone” inserendo anche la sua accezione positiva, che si rifà alla ricchezza terriera del Sud Italia.  

I fatti

Francesco Terrone aveva già cercato di risolvere la spiacevole questione inviando alla Crusca diverse email tramite PEC. L’oggetto era lo stesso: integrare il termine terrone, presente sul sito internet dell’’Accademia, contemplando il suo significato positivo. Ma dopo aver ricevuto “solo risposte evasive“, l’ingegnere salernitano si è stufato. “Ci vediamo in tribunale“, queste le sue parole nell’ultima telefonata.

L’illustre consiglio dei linguisti credeva si trattasse di uno scherzo, fin quando non si sono visti recapitare l’atto di citazione in giudizio da parte del rappresentante legale del Terrone. La prima udienza si terrà al tribunale di Nocera Inferiore, il prossimo mese settembre. La specifica richiesta presentata al giudice è quella di aggiungere, alla definizione attuale di “terrone”, un richiamo “alla terra dei latifondisti, dei feudatari, dunque alla ricchezza, oltre a riconoscere un cognome i cui discendenti diedero lustro all’Italia intera“. Compresa anche la richiesta dei danni morali.

“Terrone” nell’Accademia della Crusca

Sul sito ufficiale della Crusca, una lunga pagina è dedicata alla cronistoria del termine “terrone” usato, secondo l’ingegner Terrone, solo in senso dispregiativo.  La parola viene registrata per la prima volta nel 1950 dal linguista Bruno Migliorini, citando espressamente: “così gli italiani del settentrione chiamano gli abitanti delle regioni meridionali“. La voce nasce con il significato di “contadino” (inteso come villano, burino, cafone) e “usata, in senso spregiativo o scherzoso, per indicare gli abitanti del Meridione in quanto il Sud era una regione caratterizzata da un’agricoltura arretrata“.

Le ragioni dell’ingegner Terrone

Abbiamo esaminato dal punto di vista etimologico e storico la questione” dichiara l’ingegnereal Corriere Fiorentino, affermando di aver parecchio materiale da presentare in aula. Francesco Terrone, una volta laureatosi, decise di andare al Nord Italia per cercare lavoro, come fanno tuttora numerosissimi giovani meridionali. Arrivato al Settentrione, racconta di esser stato subito vittima di discriminazioni: “Mi sono sentito dire che con quel cognome potevo fare l’operaio, non certo l’ingegnere. Sa quante volte a Milano sono rimasto a piedi quando chiamavo un taxi e dicevo il mio nome? Sa quanti giovani presentano i curriculum nelle aziende vergognandosi di essere meridionali?“. Ma nonostante le situazioni frustranti, l’ingegner Terrone non ha mai pensato di cambiare il suo cognome, forte ed orgoglioso delle sue origini e della sua identità.

La replica della Crusca

“È assurdo voler far pagare alla Crusca la colpa dell’uso discriminatorio di un termine impiegato nella storia d’Italia. Quando, anzi, la nostra Accademia ha segnalato questo difetto, lo ha contestato, criticato, condannato, pur facendone, come è ovvio, la storia, perché la storia non si può cancellare”, così ha dichiarato all’Adnkronos il Presidente dell’Accademia della Crusca, il Professor Claudio Marazzini. “La nostra voce lessicale non ha difetti” ha sottolineato Marazzini, alle prese con la richiesta di un parere legale sulla questione. Tutto potrebbe esser risolto mediante un accordo extra giudiziale, magari aggiungendo direttamente un commento di Francesco Terrone sotto la voce “terrone” nel sito internet dell’Accademia. Aspettiamo i risvolti!


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A proposito dell'autore

Laureata in Giurisprudenza a Palermo con una tesi di diritto penale, non ho mai abbandonato la mia passione per la scrittura. Curiosa ed ambiziosa, cerco di rinnovarmi continuamente.