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“Vado a vivere in un borgo”: i lati “positivi” del Covid

Non possiamo azzardarci di affermare che il Covid abbia portato in sé aspetti positivi nelle nostre vite. Ma, di sicuro, quello che possiamo affermare è che le privazioni che ci ha portato hanno senz’altro avuto delle conseguenze nella nostra psiche.

Voglia di libertà, di evasione, di aria fresca e pulita, di normalità e ancora di rapporti autentici e concreti…Sono tutti aspetti che se già prima, per molti di noi, erano essenziali, adesso sono diventati imprescindibili del nostro benessere fisico, ma soprattutto mentale.

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Per questo di tanto in tanto arrivano alle cronache storie che possono apparire bizzarre, ma che raccontano un’immensa verità comune e condivisibile, come la storia di Elena Stella.

Voglia di evadere: aria pulita e tanto verde, basteranno?

Consulente del turismo culturale e docente di Turismo Culturale alla RCS Academy, da Treviso decide di trasferirsi in un borgo, proprio adesso. Perché?

Perché fa parte di quella cerchia di persone a cui il covid ha portato una grande voglia di libertà dopo le restrizioni. La donna, che però sta sperimentando una nuova vita sulle colline Unesco dell’alto trevigiano, intanto suggerisce ai borghi spunti interessanti per rilanciarsi. Anche nel mercato immobiliare e permettere così di far rinascere e riqualificare il territorio.

Ma come in tutte le cose, basterà l’aria pulita, il verde, la tranquillità e il tempo che inesorabile trascorre lentamente donando maggiore serenità agli abitanti?

In un’intervista pubblicata su Huffpost, infatti, la donna solleva diverse mancanze relative al borgo e che di sicuro incidono sul potenziale successo di quel territorio:  segnaletica, formazione e cultura dell’accoglienza, ma soprattutto una visione che parta dalla riflessione sui valori del proprio territorio e coinvolga la comunità locale.

Per dirsi soddisfatta totalmente, è necessario infatti che la tanta bellezza di un luogo fosse più “accessibile”, più funzionale.

Il turismo deve saper cogliere la “positività” del covid

In effetti di borghi si parla sempre più spesso: campagne, spazi aperti, verde e tanta aria fresca e pulita sono spesso oggi le condizioni che ricerchiamo come fuga dalla routine cittadina che spesso ci ingabbia in ritmi troppo frenetici e stressanti.

Oltre a chi pensa di trasferirsi, con la riapertura delle frontiere, è possibile anche viaggiare e molti optano appunto per mete “relax” che purifichino in qualche modo l’ansia e lo stress accumulato in questi ultimi mesi. Il turismo oggi ha bisogno dei borghi!

E noi che di borghi meravigliosi, nella nostra Isola ne abbiamo tanti e mai troppi, prendiamo spunto da questa testimonianza per riuscire a sfruttare in “positivo” tutto ciò che di negativo il Covid ha portato nelle nostre vite. La rinascita inizia anche da questo!

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