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“Siamo in un limbo senza risposte”, continua la protesta dei tirocinanti siciliani Avviso 22

Da giorni, anzi settimane, il gruppo di tirocinanti regionali di Avviso 22 reclamano i propri diritti. Giorno 9 marzo, uniti, sono scesi davanti l’assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali di Palermo con un sit-in dai toni polemici.

Una platea di circa seimila siciliani, giovani e meno giovani, non hanno ancora ricevuto le indennità per il percorso di formazione professionale ultimato. Un percorso che poteva variare tra i 6 e i 12 mesi.

I seimila tirocinanti di Avviso 22 sono sparsi per l’isola: da Caltanisetta a Messina, da Palermo a Catania. Durante il loro sit-in anche i più importanti sindacati hanno accompagnato il team di Avviso 22.

“Le persone qui presenti sono tirocinanti dell’Avviso 22, che è partito nel 2019. Sono lavoratori che hanno lavorato con soldi stanziati dall’Unione europea e non hanno percepito nulla. Come sindacato siamo qui a rappresentarli perché non si capisce il motivo per il quale in un momento di crisi come questo, in cui il coronavirus ha mandato in fumo l’economia e tante famiglie non si possono permettere nemmeno di mangiare, vogliamo capire come mai questi soldi già stanziati e arrivati alla Regione non sono stati dati ai tirocinanti”. Così dichiarano i sindicati di categoria.

Avviso 22: parla Oreste Lauria

A dare delle ulteriori informazioni a Younipa sugli sviluppi della vicenda il rappresentante dei 6.000 tirocinanti Oreste Lauria. ” La situazione è completamente ferma. Aspettiamo una risposta dagli organi prepoposti a farlo“.

Le parole di Lauria fanno emergere tutte le preoccupazioni e l’incertezza sul futuro che hanno questi tirocinanti, tra giovani sognatori e genitori che con quei contributi avrebbero dovuto far sopravvivere le proprie famiglie.

“Ad alcuni il tirocinio non è completamente cominciato. Ad altri la formazione è stata spezzata a metà. Qualcuno, a cui non era mai cominciato il progetto, è riuscito a percepire il reddito di cittadinanza. Ma la maggior parte no”, così Oreste Lauria tenta di fare una fotografia alla situazione che inonda lui e i suoi colleghi.

E infine il rappresentante dichiara: “Speriamo che al più presto gli Assessori e gli enti sblocchino l’integrazione documentale, solo in questo modo riusciremo ad ottenere i contributi iniziali promessi“.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”