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Università, ecco i 100 migliori corsi di laurea

Università, parte la stagione accademica. Ecco i 100 migliori corsi di laurea

Dall’Ateneo di Padova a Palermo gli studi più innovativi e spendibili per l’anno 2023-’24. Alla Sapienza Intelligenza artificiale per Filosofia, Ingegneria medica a Roma Tor Vergata. Tecnologie per i Beni culturali a CamerinoScienze del mare a Bari (prima puntata: Tecnologia-Informatica e Ambiente)

È partita a inizio ottobre la stagione universitaria italiana, con le prime lezioni e, a seguire, le inaugurazioni dell’Anno accademico, ateneo per ateneo. C’è ancora un’aliquota ampia di indecisi, che non ha scelto in quale accademia e soprattutto quale dipartimento immatricolarsi o affrontare il biennio magistrale. Le iscrizioni, a seconda dell’istituzione, si chiudono nel corso del mese di novembre (i ritardatari potranno sempre, successivamente, pagare una mora).

Repubblica, sentite trentanove università pubbliche, ha elaborato un panel di corsi di laurea triennali e magistrali innovativi e utili per il prosieguo della carriera post-universitaria. Li abbiamo divisi in otto settori. Qui vi presentiamo i primi due: Tecnologia-Informatica e Ambiente.

Digital e tecno, ecco il presente

Sono ventuno i corsi computazionali e di Intelligenza artificiale che abbiamo individuato in diciassette atenei. Tra i corsi di laurea che si appoggiano alla conoscenza informatica, l’Università di Roma Tor Vergata offre Ingegneria medica. La preparazione dell’ingegnere medico prevede sì competenze tradizionali quali la matematica, la fisica, la meccanica, la robotica, la scienza dei materiali, l’elettronica, l’elettromagnetismo, l’informatica e le telecomunicazioni, ma nelle ultime stagioni a queste si sono affiancate conoscenze di anatomia, biologia, fisiologia e patologia. L’ingegnere medico, che si forma sia nella laurea triennale che nella specialistica, propone soluzioni innovative nell’acquisizione di segnali fisiologici, diagnosi automatizzate, protesi intelligenti che utilizzano i protocolli dell’Internet delle cose, della e-medicina, della medicina di precisione, della neuro-ingegneria e della tele-chirurgia. L’ambito sarà sempre più utilizzato nel campo delle aspettative di vita. Nel corso di laurea magistrale, per esempio, si impara a lavorare con l’Intelligenza artificiale per riconoscere i segnali cerebrali che permettono di muovere la protesi di una mano amputata. Diversi laureati di Tor Vergata hanno trovato impiego nel settore aerospaziale.

Ingegneria medica è anche un insegnamento offerto dall’Università del Molise, che per la magistrale eroga Ingegneria biomedica. Da segnalare, per questo ateneo, Cibersecurity, Intelligenza artificiale e Data Engineering, corso di studi che porta al rilascio di un doppio titolo di laurea insieme all’Università della Svizzera italiana.

Degli oltre trecento corsi di laurea dell’Università La Sapienza di Roma, spicca il corso triennale in Filosofia e Intelligenza artificiale, che si propone di fornire una formazione filosofica indirizzata ad approfondire i fondamenti dell’Ia, le sue applicazioni, le sue conseguenze sociali ed etiche. A questo fine, alle competenze ingegneristiche di base si aggiungono quelle propriamente filosofiche.

L’Università di Torino eroga per la magistrale un nuovo corso di laurea in Intelligenza Artificiale e Salute: nasce dalla collaborazione tra i dipartimenti di Oncologia e Informatica.

L’Università Statale di Milano propone Sistemi digitali in agricoltura, che forma figure come i tecnologi dei sistemi, interfaccia di riferimento tra azienda agricola e sistemi digitali.

All’Università di Genova si può frequentare Statistica matematica e trattamento informatico dei dati, Dipartimento di Matematica.

Sono 99 i corsi di laurea all’Università di Pavia, tra i nuovi c’è Ingegneria computazionale e Modellistica per materiali, corso magistrale.

L’Università di Bologna conta 260 corsi di laurea attivi, uno dei quali, per il biennio magistrale di Scienze politiche – Governance e Politiche dell’Innovazione digitale – mira a formare specialisti di innovazione digitale per la pubblica amministrazione, sia centrale che periferica, e per le organizzazioni private che con la pubblica amministrazione lavorano.

In questo solco c’è il corso triennale Diritto e Tecnologia all’Università di Padova, Scienze giuridiche: da tre anni avvicina mondi apparentemente distanti come la giurisprudenza e l’informatica, l’ingegneria e la cyber-sicurezza.

All’Ateneo di Ferrara la nuova laurea magistrale in Intelligenza artificiale, Data Science e Big Data è stata attivata dai Dipartimenti di Ingegneria e di Matematica e Informatica. Il corso è stato progettato consultando un ampio ventaglio di aziende del territorio e di rilevanza internazionale: il percorso interdisciplinare è ad accesso libero e prevede project work per la realizzazione di progetti pratici in cui applicare le tecniche di machine e deep learning, analisi dei dati, ottimizzazione, computer vision e natural language processing. Gli studenti possono svolgere tirocini e tesi in enti di ricerca in Florida e a Tokyo.

Alla Scuola di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università di Firenze la laurea magistrale tecnologica magistrale è Data Science, Scientific computing & Artificial Intelligence. E’ nata per rispondere alla domanda crescente di professionisti della gestione di dati complessi e fornisce competenze ai futuri data scientist in vari campi, compreso quello giuridico.

Università, carriera e stipendi: i settori che offrono maggiori opportunità dopo la laurea

Tra le triennali dell’Università di Camerino c’è Tecnologie e Diagnostica per i beni culturaliche da quest’anno è attivo proprio nella sede di Camerino, città terremotata nel 2016. Il corso fornisce ai laureati le conoscenze di base storico-artistiche e le competenze metodologiche, scientifiche e tecnologiche necessarie per intervenire su tutti gli aspetti connessi con il mondo dell’arte: diagnostica e analisi dei materiali, tutela, valorizzazione, fino alla rappresentazione con l’ausilio della realtà aumentata e del disegno digitale.

L’Università di Salerno prevede una laurea magistrale in Sicurezza informatica e Tecnologie cloud per il Dipartimento di Informatica. Le lezioni si terranno nella sede di Avellino.

Il Politecnico di Bari, per la specialistica, ipotizza di allargare la platea degli studenti attraverso Trasformazione digitale, progettato per chi proviene da ambiti di studio diversi rispetto all’Ingegneria.

Tra le magistrali dell’Università del Salento, ancora, si insegna Data science per le scienze umane e sociali.

Intelligenza artificiale all’Università di Palermo è un corso triennale inquadrato nel Dipartimento di Matematica e Informatica e prevede una prova finale orale. Mira a formare esperti dei fondamenti teorici, delle tecniche, delle metodologie e delle modalità di applicazione dell’Ia. Il percorso di studi vuole costruire un profilo culturale e professionale del laureato che si differenzi chiaramente da quello tipico dei laureati in Informatica, soprattutto per il carattere interdisciplinare dei più recenti sviluppi dell’Intelligenza artificiale. I nuovi laureati potranno possedere conoscenze giuridiche ed etiche che consentiranno loro un uso consapevole delle competenze acquisite nei processi decisionali e nell’elaborazione delle informazioni. Potranno costruire modelli predittivi e di supporto alle decisioni. Per conseguire la laurea, lo studente dovrà aver acquisito 180 crediti formativi, compresi quelli relativi alla prova finale.

Sono due i corsi da segnalare per l’Università di Messina, uno triennale e uno magistrale: rispettivamente Diritto delle nuove tecnologie all’interno di Scienze politiche e giuridiche e Data Science (Scienze matematiche e informatiche).

Le lauree triennali per trovare

L’Università di Sassari sposta sui procedimenti chimici l’innesto tecnologico con il corso Biotecnologie e analisi bioinformatiche.

Energia, sostenibilità, transizione

Quindici i corsi che abbiamo scelto, in undici atenei. Si parte con il Politecnico di Milano e la sua Ingegneria energetica, branca di Ingegneria industriale che si occupa della progettazione e gestione di sistemi e processi in cui si ha conversione, trasporto o uso dell’energia per garantire il migliore impiego delle risorse disponibili e ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente. Gli ingegneri energetici saranno in grado di conoscere e affrontare gli effetti ambientali connessi alla produzione energetica, alla climatizzazione e al benessere negli ambienti. Al terzo anno potranno scegliere un piano di studi che consente l’accesso alla laurea magistrale in Ingegneria nucleare.

L’Università di Pavia offre Strutture e Tecnologie sostenibili per un’industria manifatturiera responsabile.

Con il corso di laurea triennale in Ingegneria delle Tecnologie per la sostenibilità energetica e ambientale (questo all’interno di Ingegneria e Scienze applicate), l’Università di Bergamo mira alla formazione di una figura professionale con competenze tecniche trasversali sui processi produttivi legate al risparmio energetico e con elevate competenze digitali.

L’Università del Piemonte Orientale ha allestito il corso di Gestione ambientale e Sviluppo sostenibile, attivo al Dipartimento per lo sviluppo sostenibile e la Transizione ecologica.

L’Università Iuav di Venezia avanza il tema della sostenibilità su tutte le discipline progettuali: architettura, design, moda, arti visive e performative, urbanistica e pianificazione. Il 45 per cento degli insegnamenti approfondisce uno o più temi dell’Agenda 2030. Negli ultimi anni nei corsi di ArchitetturaPianificazione e Design è stato introdotto lo studio dei cambiamenti climatici.

Alla Sapienza di Roma s’insegna il corso di laurea in Ingegneria Meccanica per la Transizione verde: propone lo sviluppo di competenze di area meccanica in grado di promuovere una visione orientata ai principi della circolarità nel settore industriale: riduzione degli sprechi, fabbricazione agile, riparazione, riuso, aumento di funzionalità, ricostruzione, riciclo e recupero energetico.

Tecnologie del mare e della navigazione è una triennale dell’Università della Calabria. Il laureato tecnologo del mare può gestire una nave dal punto di vista strumentale, dei sistemi elettrici, meccanici e della propulsione, della navigazione e dell’approdo nei porti. Un tecnologo del mare conosce i problemi dell’inquinamento delle acque e dell’erosione delle coste, più in generale dell’impatto sull’ecosistema in termini di perdita di biodiversità.

Università di Teramo, ancora: corso di laurea in Diritto dell’ambiente e dell’energia. E, seconda offerta, Turismo sostenibile. Quest’ultimo prevede un percorso formativo coerente con le più significative trasformazioni del settore, “indirizzate alla promozione di un turismo responsabile, sostenibile e universalmente accessibile”, come da raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale del turismo e perseguendo gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

La triennale Biodiversità e innovazione tecnologica è la laurea del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare dell’Università di Palermo, sede di Trapani. Il corso vuole fornire le basi scientifiche e metodologiche per un approccio sistemico verso la biodiversità, le problematiche socio-ambientali e per l’analisi di componenti di processi che riguardano l’ambiente naturale e modificato dalle azioni dell’uomo.

All’Università di Bari ci si può iscrivere al nuovo corso di laurea di tre anni in Scienze delle produzioni e delle risorse del mare, che partirà nella sede di Taranto. Acquacoltura, produzione primaria ittica e salvaguardia della fauna marina. Si può diventare, a chiusura del ciclo, esperto nella gestione di aziende di acquacoltura, nutrizionista nelle imprese di mangime per animali d’acqua, professionisti nella gestione della fauna marina protetta e nella valutazione degli impatti ambientali, inoltre pianificatori territoriali della produzione ittica sostenibile e consulenti per la progettazione di impianti di acquacoltura.

Infine, l’Università di Catania segnala i corsi triennali in Management delle imprese per l’Economia sostenibile, si tengono a Ragusa.

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