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Federica Pellegrini: “Marin mi controllava dallo spioncino, gli dissi: posso scopare con chi voglio”

Nella sua biografia, la Divina racconta l’inizio della storia con Magnini ai Mondiali di Shanghai del 2011, dopo aver lasciato il compagno di squadra: “Raggiungo la stanza di Filippo, ma sul più bello sentiamo picchiare selvaggiamente contro la porta. Ci diceva: uscite o vi ammazzo”

Ori e tradimenti. Amore, sesso, qualche bugia, ma anche i trionfi sportivi. E le emozioni di una star non solo sportiva. Oroil libro scritto da Federica Pellegrini per raccontare se stessa, i suoi successi, le sue cadute e le sue paure – vinte in vasca, ma anche in casa e col supporto della mamma – è da oggi in libreria (La nave di Teseo, 208 pagine).

E, per la prima volta, è lei stessa a raccontare l’intreccio sentimentale che nel 2011 ha terremotato i Mondiali di nuoto a Shanghai. Lei, lui, l’altro. Dove lui era il fidanzato dell’epoca, Luca Marin, e l’altro era Filippo Magnini, compagno di squadra di Luca e di Federica, a cui poi lo avrebbe legato una storia lunghissima. Solo che a Shanghai Marin non sapeva di quanto stava (già) succedendo. È proprio Pellegrini a raccontarlo, in un paio di pagine in cui confessa come prima ancora di interrompere la relazione con Marin fosse “innamorata come un’adolescente” di un altro. Dove quell’altro era proprio il compagno di squadra. Provate a immaginare la tensione, in quel ritiro in hotel, “un collegiale pre-gara sul posto per abituarci al fuso orario” iniziato alcune settimane prima dei Mondiali. Marin avverte la freddezza della Divina: “Ha cominciato a stare male, a non mangiare e a dimagrire tantissimo. Era sospettoso, inquieto. E non aveva torto”. Poi lei che lo lascia. “Il giorno in cui lo avevo lasciato mi aveva chiesto se c’era un altro e io avevo negato”. Insomma, della storia parallela in quel momento non sa nessuno.

Ma evidentemente Marin sospetta. E infatti, la sera dopo succede qualcosa: lei prova a scappare in camera di Magnini, ma per farlo deve passare davanti alla stanza di Marin. “Ma potevo mai sapere che lui stava appostato dietro lo spioncino per sorprendermi?”. Lui le urla di non prenderlo in giro, le chiede dove stia andando, lei finge di essere al telefono con la mamma, litigano, lo calma. Un problema rimandato. Ma due sere dopo, la bomba scoppia, incendiando il ritiro. Pellegrini nel libro, la racconta così: “Apro la porta, esco dalla camera, mi guardo in giro: via libera. Raggiungo la stanza di Filippo, ma sul più bello sentiamo picchiare selvaggiamente contro la porta: ho sentito tutto, uscite fuori o vi ammazzo! Io e Filippo non apriamo. Luca è fuori di sé, sarebbe finita a botte”.

Pellegrini racconta poi che a tirarli fuori dall’impaccio sono arrivati i dirigenti della Nazionale, a cui avevano telefonato lei e Magnini. Ma la storia non era ancora finita, perché dopo aver calmato Marin, ovviamente, i dirigenti volevano un chiarimento tra i due, visto che avrebbero dovuto condividere il ritiro ancora a lungo. E lei, convinta che lui sia calmo, lo raggiunge nella hall. “Scendo, sono tranquilla, non mi importa niente, non ho fatto niente di male, sono solo affari miei. Luca urla, ti rendi conto di quello che fai? Che io sto male? Scusa, gli rispondo io, ci siamo lasciati due giorni fa quindi posso fare quello che mi pare. Più esattamente, dico di fronte ai dirigenti della Federazione, posso scopare con chi voglio”.

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