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Coronavirus. Nell’ultima settimana la Sicilia peggiora: aumentano contagi e ricoveri

La Sicilia ha fatto registrare un’inversione di tendenza rispetto alla settimana precedente, quando c’era stato un calo dei nuovi casi. Questa settimana l’isola “segue” il trend del resto d’Italia e registra anche lei un segno “+”: 290 da sabato 22 a ieri contro i 240 tra il 15 e il 22 agosto. Si tratta della seconda peggior settimana, in termine di crescita, da aprile ad oggi, “superata” dai 303  contagi dei giorni tra l’8 e il 15 agosto.

Attualmente ci sono 1.084 positivi di cui 70 ricoverati in ospedale 10 in terapia intensiva e 1004 in isolamento domiciliare, per un totale di 4257 casi dall’inizio dell’epidemia.  Rimane fermo ormai da più di una settimana il dato dei decessi: 286. Il numero di positivi sabato scorso era di  874 (210 in meno). I guariti negli ultimi sette giorni sono stati 80. In aumento invece, e anche in maniera netta, i ricoveri ordinari (da 53 a 70, + 13) e quelli in terapia intensiva (+2, ora 10).

Proprio ieri, in un’intervista a gds.it, il dottor Bruno Cacopardo, primario di Malattie Infettive dell’ospedale Garibaldi Nesima di Catania, ha fatto un punto sullo stato attuale del covid-19 e delle terapie intensive in Sicilia, che se sembrano più piene di altre regioni, chiarisce il primario, “è soltanto un’impressione, poiché alcuni pazienti non intensivistici, ma semi-intensivistici”, coloro cioè che necessitano di una ventilazione a supporto non invasiva, “in Sicilia vengono assistiti nei reparti di terapia intensiva. Dunque il numero di pazienti che necessitano di intubazione è uguale percentualmente a quello di tutte le altre realtà italiane”.

Il primario ha anche dichiarato che la seconda ondata è già in corso, “è più leggera, rispetto alla prima ondata, sia numericamente che come gravità clinica. È evidente che la probabilità di contagio in ambienti esterni e col caldo è più ridotta, ma è probabile che la seconda ondata avrà un’ulteriore impennata quando saremo al chiuso, si riapriranno le scuole, quando le condizioni di aggregazioni diventeranno più frequenti e più al chiuso”.

Lato positivo è che anche questa settimana non c’è stata la temuta impennata, anche se i dati rimangono comunque, se non preoccupanti, sicuramente da tenere d’occhio. Sono passate comunque due settimane dall’ordinanza di Musumeci per i tamponi e per i controlli da chi proviene da Malta, Croazia, Spagna e Grecia, quindi la prossima sarà determinante per vedere i reali effetti. A livello regionale l’Rt della Sicilia è sceso a 0.68, dopo che nelle scorse settimane aveva abbondantemente superato la soglia dell’1, ma come abbiamo visto, l’indice di contagio non sempre svela l’attuale situazione.

Anche in questi ultimi sette giorni, ci sono stati casi di migranti positivi, che è stato il tema degli ultimi giorni a causa dello “sgombero mancato” degli hotspot. Fonti del Viminale hanno chiarito che dall’1 giugno sono stati effettuati, nell’Isola, 6.371 tamponi ai migranti sbarcati, per una percentuale di positivi pari al 3,98%.

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