Home

La verità’ sulla “lettura veloce”

E quindi, fammi capire: vuoi imparare i segreti della lettura veloce, leggere quindici libri alla settimana e preparare sette esami a sessione? Allora sei nel posto giusto… Forse

Che cosa è la lettura veloce

La “lettura veloce” (o speed-reading, per dirlo come gli americani e sentirci fighi e internazionali) è una disciplina che più o meno dalla fine degli anni 50 ad oggi si è diffusa nel mondo dell’apprendimento efficace e del metodo di studio come un virus. Tutti ne parlarono, tutti la insegnano, tutti sono pronti a tesserne le lodi. 

Ma prima di buttarci a capofitto nel mondo della lettura veloce per scoprire esattamente cosa sia, come funzioni e, soprattutto, SE funzioni, voglio citare apertamente le due fonti di ispirazione per questo articolo (e per il video ad esso connesso).

La prima è il lavoro incredibile di una ricercatrice, Elizabeth R. Schotter, che è probabilmente la scienziata più esperta al mondo sul tema dello speed-reading. Vi lascerò qui sotto in bibliografia un bel po’ di articoli, ma quello più completo e interessante in assoluto, da cui ho preso le mosse per fare questo video, è proprio uno nel quale Schotter è co-autrice ed è titolato, ironicamente “so much to read, so little time”, Così tanto da leggere, così poco tempo. Ah, l’ironia.

 La seconda fonte di ispirazione è la serie di tre video proprio sulla lettura veloce di Thomas Frank. Chi è Thomas Frank? È uno youtuber americano che consiglio sempre e che è stato un mio punto di riferimento fin da quando ho iniziato la mia avventura social. In pratica, pur con un taglio e uno stile diversi, fa quello che faccio io… ma lui è milionario.

Torniamo alla lettura veloce. La persona media legge, quando è concentrata, all’incirca 200 parole al minuto. Chi più, chi meno, ma il range è quello. Le tecniche di speed reading promettono di triplicare, quadruplicare, decuplicare questa velocità di lettura, arrivando fino a 1000, 2000, 3000 parole al minuto, senza perdere in comprensione.

Incredibile, sembra davvero troppo bello per essere vero… e infatti è falso.

Potrei prendere buona parte di questo articolo per spiegarvi come funziona la lettura dal punto di vista scientifico, sarebbe utile per capire il perché la lettura veloce sia un imbroglio, ma temo che appesantirebbe troppo il tutto e lo renderebbe troppo tecnico, quindi ve lo risparmio.

Non mi direte che ci avete creduto. Vi beccate in faccia la scienza.

Cosa succede quando leggiamo

Il processo di lettura si compone sostanzialmente di 4 fasi:

  • Saccade;
  • Fissazione;
  • Pausa di comprensione;
  • Regressione.

La saccade è di fatto un piccolo salto che fanno i nostri occhi per posizionarsi sulle parole. Noi non leggiamo come uno scanner, procedendo in linea retta in modo continuo, ma saltelliamo allegramente sulle righe. Una saccade di solito ha una durata di pochi millisecondi e sposta lo sguardo di 8-10 lettere, un paio di parole al massimo.

Effettuata la saccade, l’occhio è in posizione ideale per leggere. E lì parte la fissazione. L’occhio “assorbe” le informazioni delle parole che si trova davanti e che riesce a mettere a fuoco. Le parole completamente a fuoco si trovano nell’area chiamata fovea (che in sostanza significa “a fuoco”) e più ci allontaniamo dal fuoco, passando nella parafovea e poi nella visione periferica meno riusciamo a percepire le parole, che si fanno più sfocate. Una fissazione di solito dura dai 100 ai 500 millisecondi.

Fatto questo gli occhi hanno finito di lavorare e tocca al cervello, che deve prendersi qualche istante di pausa per processare le informazioni e comprenderle. In questa fase avviene la cosiddetta sub-vocalizzazione: in pratica parliamo a noi stessi, borbottiamo in silenzio e questo ci aiuta a capire. Questa pausa con borbottio porta via all’incirca ancora dai 300 ai 500 millisecondi.

 Infine ci sono le regressioni, che significa che i nostri occhi talvolta ripetono la saccade e la fissazione o si riposizionano, a volte per piccoli errori, a volte perché il passaggio è particolarmente complesso. Le regressioni possono essere minime o enormi, di anche alcune righe, e avvengono sia in maniere conscia che inconsapevole.

Fine del pippone scientifico.

Come funziona le speed-reading

I metodi di speed reading hanno lo scopo di attaccare questo processo da più punti di vista, hackerarlo e permettervi di aumentare la velocità in modo mostruoso.

Cercano di farlo in 5 modi diversi:

  • Velocizzando le saccadi. Mesi di esercizi di aumento del ritmo di lettura e di saltelli sulle pagine per abituare gli occhi a saltellare in modo più energico. Sembra interessante, il problema è che non ci si riesce. Le saccadi sono movimenti quasi completamente involontari e in sostanza i muscoli che spostano gli occhi fanno il cavolo che pare loro. E quindi non funziona.
  • Aumentare la dimensione della fissazione potenziando il campo visivo e soprattutto imparando a sfruttare meglio la visione periferica. Addirittura fautori di metodologie estreme come il photoreading asseriscono di poter eseguire una sola fissazione per un’intera pagina. Sì, sul serio. Il problema è che le ricerche mostrano che se una parola si trova al di fuori della fovea, la comprensione si abbatte drasticamente. E più ci si allontana dal focus e più, ovviamente, non si capisce una mazza. Ah, e se ve lo steste chiedendo no, non si può “potenziare il campo visivo” con qualche misterioso esercizio. Sicuramente ci si può abituare a mettere a fuoco meglio e si può allenare l’intuito ma parliamo di differenze minime. Non vale la pena.
  • Eliminare la subvocalizzazione. Andare così veloci che il borbottio si spegne e il cervello riesce a processare più informazioni e più in fretta. Ancora una volta, purtroppo, non funziona. Sopprimere la subvocalizzazione porta a un calo devastante della comprensione e, ancora più importante, la nostra mente non è particolarmente capace di gestire più informazioni. Un tempo si diceva: dalle 5 alle 9 informazioni, 7 + o – 2, la famosa Legge di Miller, ma ora quel numero è stato tarato più in basso. 4 o 5 spezzoni di informazioni al massimo. Di più il cervello va in pappa. Altra strada chiusa.
  • Eliminare la regressione: imparare a non tornare mai indietro. Questa forse è tra le più sensate delle proposte dei lettori veloci, ma il cavillo è che gran parte delle regressioni sono involontariee inevitabili, dipendono da errori di posizionamento degli occhi o da informazioni particolarmente complesse. Non si possono eliminare. Solo quelle consce si possono combattere, imparando a procedere in modo incrementale sul testo, quello che io chiamo approccio del carroarmato, ne riparliamo.
  • Infine, l’ultimo asso nella manica della lettura veloce è la RSVP che sta per rapid series visual presentation, ovvero lo sparare le parole su uno schermo una dietro l’altra evitando quasi completamente la encessità di saccadi e fissazioni. Diverse app e software fanno questa cosa, il più famoso è Spritz, che qui a Padova conosciamo molto molto molto molto molto bene (ironia alcolica). Affascinante, le ricerche sembrano mostrare però un’efficacia molto limitata, purtroppo attraverso lo “spritzing” la nostra mente fatica a rilevare quali parole siano più dense di contenuto e quali meno, diventa difficile discriminare e ricordare quanto letto in questo modo.

QUINDI?

E quindi che cosa fanno i lettori veloci? Fanno skimming. Che significa che scorrono il testo in modo estremamente rapido, cercando di soffermarsi solo sulle parole importanti e cogliendo il significato generale di ciò che è scritto sulla pagina.

Non è lettura veloce, è skimming.

Lo skimming in realtà è una tecnica utile, ve ne riparlerò più avanti in altri video e articoli e vi spiegherò esattamente come e quando usarlo, ma non è fatta per comprendere a fondo il testo, quanto piuttosto per dare una scorsa preliminare per farsi un’idea e POI iniziare a leggere davvero.

La lettura veloce per come la insegnano i guru dell’apprendimento, purtroppo, è una balla, era un’idea affascinante, lo so e devo essere onesto con voi, io ci ho creduto. Ho fatto corsi su corsi, ho imparato lo speed reading e, ahimè, l’ho anche insegnato in passato. Chi è senza peccato scagli la prima pietra.

Ci ho creduto, ma c’è un piccolo dettaglio: non basta crederci, bisogna pure che sia vero.

Altri modi per aumentare la velocità

Esistono metodi reali per aumentare la velocità di lettura? In realtà sì, e i lettori davvero esperti possono arrivare tranquillamente anche a 400 parole al minuto senza perdere comprensione, che è il doppio della media di 200 di cui vi parlavo a inizio video. Niente male. Come si fa?

 Per prima cosa abitudine e dimestichezza: leggere tanto, leggere cose diverse, mettersi alla prova. Sorpresa sorpresa, chi legge di più è più rapido a farlo. Ma guarda un po’.

Vocabolario: più parole conoscete e più rapidi sarete a riconoscerle.

Variare la velocità: è una balla quella che si debba leggere sempre con l stesso ritmo. Variare la velocità di lettura, accelerando nei passaggi semplici e rallentando quando il gioco si fa duro è il modo migliore per risparmiare tempo. Il pilota migliore non è quello che va sempre a tavoletta, è quello che sa quando spingere e quando frenare.

Applicare metodi di lettura efficace e tecniche di lettura preliminare. Ci farò un video e un articolo apposta ma nel frattempo potete andare a scaricarvi il mio ebook gratuito “leggere per sapere” che spiega nel dettaglio come leggere con in mente l’obiettivo di capire e ricordarsi le cose davvero.

Indicatore: usare una matita o penna o dito per tenere traccia delle righe riduce la possibilità di fare errori (e quindi limita il numero delle regressioni), regola velocità e vie tiene svegli e attenti

Scegliere la giusta postura, posizione, illuminazione, distanza dal libro sicuramente aiuterà i vostri occhi a sfruttare al meglio il proprio campo visivo.

Tutto qui. Deludente? Forse, ma almeno è vero e non uno specchietto per le allodole.

Fatemi sapere della vostra esperienza con la lettura veloce, se ci avete creduto come me e ci avete perso dietro tempo e denaro, o se da subito avete capito che non poteva essere davvero così facile.

Vi lascio con una battuta di quel genio di Woody Allen che diceva: <<ho fatto un corso di lettura veloce e ho letto guerra e pace. Parlava della Russia>>.

UN PO’ DI BIBLIOGRAFIA PER I NERD DELLE SCIENZE COGNITIVE

  • Benedetto, S., Carbone, A., Pedrotti, M., Le Fevre, K., Bey, L. A. Y., Baccino, T. (2015). Rapid serial visual presentation in reading: The case of Spritz. Computers in Human Behavior, 45, 352–358. 
  • Brozo, W. G., Johns, J. L. (1986). A content analysis of 40 speed reading books. Journal of Reading, 30, 242–247. 
  • Carver, R. P. (1971). Sense and nonsense in speed reading. Silver Spring, MD: Revrac. 
  • Carver, R. P. (1972). Speed readers don’t read; they skim. Psychology Today, pp. 22–30.
  • Duggan, G. B., Payne, S. J. (2009). Text skimming: The process and effectiveness of foraging through text under time pressure. Journal of Experimental Psychology: Applied, 15, 228–242.
  • Dyson, M. C., Haselgrove, M. (2000). The effects of reading speed and reading patterns on the understanding of text read from screen. Journal of Research in Reading, 23, 210–223.
  • Just, M. A., Carpenter, P. A. (1980). A theory of reading: From eye fixations to comprehension. Psychological Review, 87, 329–354.
  • Just, M.A., Masson, M., Carpenter, P. (1980). The differences between speed reading and skimming. Bulletin of the Psychonomic Society, 16, 171.
  • Matin, E. (1974). Saccadic suppression: A review and an analysis. Psychological Bulletin, 81, 899–917. 
  • McConkie, G. W., Rayner, K. (1975). The span of the effective stimulus during a fixation in reading. Perception & Psychophysics, 17, 578–586. 
  • Rayner, K., Schotter, E.R., Masson, M.E.J., Potter M.C., and Treiman, R. (2016). So Much to Read, So Little Time: How Do We Read, and Can Speed Reading Help? Psychological Science in the Public Interest Vol 17, Issue 1, pp. 4 – 34.
  • Sailor, A. L., Ball, S. E. (1975). Peripheral vision training in reading speed and comprehension. Perceptual & Motor Skills, 41, 761–762.
  • Schotter, E. R., Tran, R., Rayner, K. (2014). Don’t believe what you read (only once): Comprehension is supported by regressions during reading. Psychological Science, 25, 1218–1226.

Tecniche di MEMORIA: tutto quello che devi sapere


Condividi

Post correlati

A proposito dell'autore

Alessandro de Concini è un insegnante, formatore e divulgatore, specializzato in metodo di studio, apprendimento ed efficienza mentale. Linguista per formazione, ha sviluppato negli anni dell’università una passione per il tema dell’apprendimento, della memoria e della produttività, passione che ha portato avanti per oltre dieci anni, approfondendone l’aspetto scientifico e metodologico. Ha cominciato un lavoro di insegnamento e divulgazione di queste tematiche per riportare chiarezza e scientificità in un campo da decenni preda di pseudoscienze e proposte ingannevoli. Ad oggi, comunica e organizza il suo lavoro online, sui social network, dove raggiunge decine di migliaia di persone con i suoi video, articoli e corsi.

1 risposta