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“I confini della Costituzione” di Rum e ContrariaMente a Giurisprudenza

Nell’ambito dei progetti che RUM – Rete Universitaria Mediterranea e ContrariaMente propongono ogni anno sia agli studenti sia alla cittadinanza tutta, abbiamo sentito l’esigenza di spendere due parole sul nostro prossimo evento I confini della Costituzione; L’Europa nell’era del multiculturalismo vista la delicatezza dei temi trattati.
È sempre un bene riflettere su come noi uomini reagiamo al diverso, vivendo quell’eterna contraddizione che è nella nostra natura: siamo unici ma anche diversi, siamo parenti ma tutti differenti. La diversità è il più grande spettro che non ci fa dormire la notte, fino a quando non ci rediamo conto che l’essere diverso è un nuovo modo di rappresentare noi stessi: talvolta si è diversi per scelta, altre ancora per nascita. Come trovare pace quindi nell’estrema temperie tra diffidenza e socialità? La risposta è lì dove spesso è facile trovarla: nella legge.

Così come alla nascita siamo immediatamente simili a chi ci ha dato la vita, allo stesso modo siamo diversi da chi è nato a migliaia di chilometri di distanza, ancora godiamo subito di diritti.
Che l’uomo nasca con diritti che gli sono propri per il solo fatto di essere un uomo è acquisizione risalente e riflettendoci oggi ci appare la più razionale delle soluzioni: il quadro tende a complicarsi quando entrano in gioco valori diversi, più specifici rispetto ai beni supremi della vita, della libertà personale, quella di espressione, della proprietà (almeno secondo la dominante concezione liberale che anima la nostra Costituzione). Servono in tali frangenti norme più specifiche, pensate per tutelare chi può essere più debole sul piano socio-economico e per regolare le relazioni tra uomini differenti per costumi, lingua ed etnia (e prevenire che la ferina tendenza alla diffidenza si manifesti).
La profondità della tematica e lo spessore delle riflessioni in gioco sono le ragioni per cui è stato richiesto il graditissimo intervento del prof. Aldo Schiavello, docente ordinario di filosofia del diritto presso la nostra ex-facoltà di Giurisprudenza.

Oggi più che mai le regole di capitale importanza per educare alla convivenza i più mondi che compongono la nostra realtà sociale sono affidate a strumenti giuridici di grande potenza e persuasività: le carte costituzionali, i trattati e le convenzioni internazionali.
Oggi più che mai è necessario che non solo i giuristi ma anche i cittadini che hanno scelto percorsi professionali differenti rispetto a quello forense conoscano la fitta trama di norme e accordi che regola la condizione e la tutela dello straniero: se la conoscenza è potere, il sapere come la propria nazione e l’ordinamento internazionale affrontano il rapporto con chi per nascita ci è diverso è lo strumento fondamentale tramite il quale prevenire che lo spauracchio dello straniero torni a bussare alla nostra porta, è imprescindibile per sfuggire ancora una volta alla tirannia del demagogo e alla paura paralizzante del prossimo.
In un’epoca di così abbondanti flussi migratori, di guerre e di terrore, l’insegnamento che si può trarre dalla Carta Costituzionale è più ampio e di valore che mai: problemi complessi richiedono soluzioni complesse e per esporle al seminario prenderà la parola la professoressa Laura Lorello, docente ordinario di Diritto Costituzionale.

La politica legislativa in materia di condizione e diritti dello straniero è anche una delle competenze cardine della massima istituzione del continente, l’Unione Europea, e attraversa trasversalmente la gran parte delle prerogative ad essa affidate quali la libera circolazione delle persone, la tutela dei diritti umani e l’istituto dell’asilo. A illuminarci sui meccanismi di matrice europea il professor Massimo Starita, docente ordinario di Diritto dell’Unione Europea; Infine, ma non per importanza, avremo il contributo del dottor Francesco Parisi, ricercatore di Diritto Penale, sugli aspetti penalistici di una legislazione rispettosa della natura multiculturale della società moderna.

L’invito alla partecipazione è diretto non solo agli studenti di Giurisprudenza (ai quali, se iscritti per tempo nel form messo a disposizione sull’evento Facebook, sarà attribuito 1 CFU) ma a tutta la cittadinanza che sarà accolta giorno 27 ottobre nella splendida cornice dell’Aula Magna della ex Facoltà di Giurisprudenza, alle ore 15.00.

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A proposito dell'autore

Studente palermitano al terzo anno di Giurisprudenza e Responsabile comunicazione della Rete Universitaria Mediterranea. Giurista per passione ed aspirante scrittore.