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Capaci, 29 anni fa la strage che cambiò l’Italia: Palermo ricorda il giudice Falcone

A Capaci il 23 maggio di 29 anni fa la mafia uccideva il giudice Giovanni Falcone nel tratto dell’autostrada A29 da Punta Raisi a Palermo, alle 17.58. Oltre quattrocento chili di tritolo fecero esplodere la Fiat Croma con a bordo il magistrato. Oltre a Falcone nell’attentato muoiono la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro. Feriti gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista Giuseppe Costanza. Falcone, trasportato d’urgenza in ospedale, muore poco dopo le 19.

Meno di due mesi dopo, il 19 luglio del 1992, in via D’Amelio Cosa Nostra uccide anche Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. E anche quest’anno il ricordo di Falcone, Morvillo e dei tre uomini della scorta sfida la pandemia. Anche quest’anno le celebrazioni per commemorare i 5 eroi uccisi da una carica di tritolo posizionata da Cosa Nostra sulla strada che collega Palermo all’aeroporto dovranno fare i conti con le restrizioni dovute al covid.


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Tra i cambiamenti del programma, che negli anni aveva trovato un cerimoniale colmo di simboli, l’assenza dell’arrivo nel porto di Palermo della Nave della legalità, piena di studenti provenienti da tutta Italia testimoni del cambiamento. La nave non attraccherà, ma nella banchina destinata all’accoglienza degli studenti si terrà comunque un’iniziativa che simbolicamente intende confermare quel ponte tra la Sicilia e i giovani di tutta Italia.

Quest’anno infatti, ad aprire #PalermoChiamaItalia, un’orchestra di studenti dell’Istituto Regina Margherita di Palermo si esibirà alla presenza del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e della presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone, eseguendo l’inno d’Italia e dando il simbolico avvio alle celebrazioni. La giornata proseguirà nell’aula bunker del carcere Ucciardone, alla quale parteciperanno le massime cariche istituzionali del Paese, a partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dei ministri dell’Interno Luciana Lamorgese, della Giustizia Marta Cartabia, per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

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