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Desertificazione Università italiane nel 2041, molte chiuderanno per sempre: ecco perché

Non è un film apocalittico di Spielberg, ma a breve potrebbe essere la dura realtà. Molti atenei italiani fra 20 anni rischiano la chiusura definitiva. Infatti attraverso uno studio di due ricercatori dell’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica), Massimo Armenise e Federico Benassi, è stato possibile delineare il trend che seguirà la popolazione universitaria italiana.

L’analisi dimostra che nel 2041 alcune di esse subiranno una desertificazione, restando quindi senza studenti: tra queste, spiccano le Università della Campania e della Sicilia. Le prime posizioni sono quasi esclusivamente occupate dalle Università del Sud.

È facile comprendere che l’esiguo numero di studenti universitari è un problema più che attuale. Tutte le ricerche affermano che sempre più studenti italiani infatti si iscrivono ad Università estere. Di conseguenza i tassi di immatricolazione alle Università italiane sono in continua decrescita.

A essere legata a questa previsione è l’esponenziale calo demografico che coinvolgerà la popolazione italiana nei prossimi anni, in particolare la fetta più giovane. Secondo l’indagine ISTAT Il Futuro Demografico del Paese, nel 2050 i giovani tra i 19 e i 25 saranno in rapporto di 1 a 3 rispetto agli anziani.


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Desertificazione delle Università italiane nel 2041, molte chiuderanno per sempre

Nel 2021 la popolazione universitaria degli atenei centro-settentrionali era costituita in buona parte da studenti provenienti dal Mezzogiorno. Perché i meridionali vanno via dalla propria terra? Le motivazioni maggior ricadrebbero su servizi carenti e disorganizzazione.

Secondo, invece, una ricerca pubblicata dal Corriere della Sera la desertificazione delle Università è legata: alla carenza delle residenze per studenti, alle biblioteche e alle infrastrutture carenti e a una tecnologia arretrata rispetto agli standard europei. Per non parlare mancanza di adatte strutture universitarie, di un’offerta formativa organizzata e del supporto di servizi urbani efficienti.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”