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La trombosi si previene a tavola: ricerca di Unipa presentata al convegno di Ematologia in Florida

La prevenzione contro il rischio trombosi inizia a tavola mangiando frutta e verdura, soprattutto cipolle, mele e agrumi che contengono la rutina.

Lo dice una ricerca condotta dall’Università di Palermo e presentata al prestigioso congresso della Società Americana di Ematologia, il maggior evento annuale in materia appena conclusosi a Orlando, in Florida.

«Una ricerca ha confermato la grande utilità della quercetina-3-rutinoside (nota come rutina) nel ridurre la viscosità delle piastrine che porta a coaguli di sangue», spiega sul Corriere della Sera, supplemento Salute di domenica 20 dicembre, il dottore Sergio Siragusa, Direttore dell’Unità Ematologia con trapianto, dell’azienda ospedaliera universitaria Policlinico di Palermo.

«La rutina è un flavonoide che si trova in molta frutta e verdura (specie cipolle, mele e agrumi) e – aggiunge – diversi studi hanno dimostrato le sue capacità come anti-trombotico perché inibisce l’accumulo di piastrine che favorisce la formazione di trombi». Al meeting annuale dell’ASH (American Society of Hematology) che garantisce l’aggiornamento scientifico e clinico legato alla presentazione di migliaia di abstract nei principali campi dell’Ematologia – attirando ogni anno più di 20.000 partecipanti – il programma scientifico del convengo di quest’anno ha visto anche l’Università di Palermo in primo piano nell’attività di ricerca in materia di Ematologia a livello internazionale.

«Più in generale, al convegno – continua Siragusa -, è stato dedicato ampio spazio alle strategie di prevenzione della trombosi e alla gestione del rischio trombotico nei pazienti oncologici: oggi, infatti, la trombosi rappresenta la seconda causa di morte (dopo il cancro stesso) nelle persone con tumori solidi e del sangue».

I dati hanno confermato l’efficacia di nuovi anticoagulanti orali (NAO), che non vengono più somministrati regolandone la dose attraverso il monitoraggio della coagulazione (ripetendo quindi periodicamente degli esami), ma a dosi fisse. Gli anticoagulanti orali (NAO) agiscono, infatti, direttamente e stabilmente contro alcuni fattori prodotti dall’organismo e risultano più maneggevoli, inoltre possono essere somministrati senza particolari limitazioni: le sperimentazioni cliniche presentate negli Usa dimostrano l’utilità e sicurezza di questi NAO anche nei pazienti con cancro, semplificando pertanto la gestione di eventuali trombosi legate alla neoplasia.

Il programma finale, gli abstract e il personal scheduler per il 57° ASH Annual Meeting, sono disponibili sul sito ufficiale del congresso.

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A proposito dell'autore

Carmen Vella, Classe 75, giornalista professionista e comunicatrice. Laureata a Palermo in Scienze della Comunicazione e con un master in Cultura e Comunicazione del Gusto. Vive a Palermo dove lavora come freelance per riviste, giornali e siti web scrivendo di economia, costume e società. Ha lavorato per il Cot, Centro di Orientamento e Tutorato nel settore comunicazione e informazione, e come coordinatrice di redazione del giornale web della Scuola di Giornalismo presso l'Università di Palermo. Ha svolto incarichi di addetto stampa ed esperta in comunicazione in ambito politico, evper enti, associazioni e fondazioni, oltre che per eventi di carattere nazionale e internazionale legati al turismo, economia, politica, legalità ed agroalimentare.