Sosia di Messi sotto inchiesta: accusato di impersonare il calciatore per andare a letto con 23 donne, denuncia in corso.
Reza Parastesh, un iraniano noto per la sua straordinaria somiglianza con il celebre calciatore Leo Messi, ha fatto parlare di sé sfruttando a suo vantaggio l’aspetto fisico simile al campione argentino. Deciso a vivere una sorta di doppia vita, Reza ha adottato l’identità del “Messi iraniano”, approfittando della sua somiglianza per conquistare l’attenzione e l’affetto di ben 23 donne.
LA VICENDA
La sua strategia consisteva nel presentarsi come la “Pulce argentina”, il noto calciatore del Barcellona, durante gli incontri romantici. Le vittime, ignare della vera identità di Reza, cedevano al suo fascino, convinte di trovarsi di fronte al celebre giocatore di calcio. L’iraniano ha portato avanti questa finzione con successo, creando un inganno che ha coinvolto numerose donne.
Reza Parastesh ha acquisito notorietà negli anni come il “Messi iraniano”, grazie alla sua straordinaria somiglianza visiva con il famoso fuoriclasse argentino. Una foto di Parastesh indossando la maglia numero 10 aveva fatto rapidamente il giro del mondo, diventando virale e attirando l’attenzione degli appassionati di calcio.
Tuttavia, la sua vicenda ha preso una piega inattesa quando è emerso che l’iraniano aveva approfittato della sua somiglianza con Messi per scopi personali. Le donne coinvolte hanno presentato denunce, accusando Parastesh di adescamento a fini sessuali.
La somiglianza tra Reza Parastesh e Leo Messi è stata definita disarmante, e per aumentare ulteriormente la sua rassomiglianza, l’iraniano ha adottato la barba e ha studiato attentamente i movimenti e le abitudini del calciatore argentino.
La storia di Reza Parastesh solleva questioni importanti sull’etica delle relazioni personali e sull’uso improprio dell’identità di personaggi pubblici. Mentre la sua vicenda ha attirato l’attenzione a livello globale, le conseguenze legali dell’adescamento a fini sessuali potrebbero rappresentare una svolta cruciale per il “Messi iraniano”.
La somiglianza sempre più ricercata
Lo scorso fine settimana gli hanno sequestrato l’auto e lo hanno portato in una stazione di polizia. Il motivo? Creare caos nella circolazione stradale dopo che una folla di persone lo ha circondato in auto chiedendogli selfie per le strade di Hamadan, una città nell’ovest dell’Iran.
“La gente mi vede davvero come il Messi iraniano e vuole che imiti tutto ciò che fa. Quando esco, la gente rimane sbalordita. Sono molto felice nel vedere che li rende felici. Questo mi dà molta energia”, ha spiegato Reza, che sebbene non abbia le abilità calcistiche di Lionel, sta pian piano perfezionando la sua imitazione per assomigliare ancora di più.
Ha anche raccontato quanto male se l’è passata durante il Mondiale del 2014: “Durante la Coppa del Mondo in Brasile, l’Iran ha perso 1-0 contro l’Argentina con un gol all’ultimo minuto di Messi. Mio padre mi ha chiamato e mi ha detto di non tornare a casa quella notte, e molti dei miei amici mi hanno insultato e non volevano vedermi”.
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