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Università, i rettori italiani per la didattica mista: “Non capiamo chi vuole solo la Dad”

In tutta Italia i rettori hanno le idee chiare e cercheranno, curva dei contagi permettendo, di portare una didattica mista nel mondo dell’Università. In merito il nuovo rettore, Massimo Midiri, non si è espresso, anche se la decisione spetterà a Fabrizio Micari, rettore uscente in carica fino all’1 novembre dell’ateneo palermitano.

Negli atenei della penisola si delineano le due linee: tra chi sostiene l’uso del green pass e chi invece non ritiene la certificazione verde la via principale d’uso. La rettrice della Ca’ Foscari Tiziana Lippiello, ad esempio, in un’intervista al Sole 24 Ore, ritiene che studenti devono ritornare a studiare nella magica Venezia. 


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I rettori italiani per la didattica mista: “Non capiamo quelli che vogliono solo Dad”

“Da settembre tutte le lezioni si volgeranno in presenza. Lo faremo osservando rispettosamente tutte le disposizioni di sicurezza, ma riappropriandoci nuovamente del senso più profondo del nostro essere una Università: una comunità accademica che si nutre della condivisione e del confronto d’idee, di cui la didattica in presenza costituisce una risorsa essenziale”. Così ha sottolineato la rettrice Lippiello.

Capitolo diverso per le università toscane che terranno fermamente salda la didattica a distanza vicino a quelle in presenza. L’opzione dei corsi a distanza resterà ovunque, da Siena a Pisa a Firenze, anche per il prossimo anno accademico. Un modo per consentire agli studenti che vivono in un’altra Regione di seguire i corsi in caso di nuove restrizioni. Ma anche per permettere a chi è più fragile o teme il contagio di non presentarsi obbligatoriamente in aula. Che decisione prenderanno gli atenei siciliani?


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”