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Università. Nasce Unidad. La DAD come opportunità per il futuro

E se parlassimo di DAD anche nel futuro post pandemico?

A fine anno si sa è sempre tempo di bilanci. E se quest’anno ogni bilancio sembra portare a conclusioni disastrose, vi diciamo che qualcosa da salvare c’è anche in questo 2020.

Soprattutto per gli studenti e per il mondo universitario, che quest’anno ha sperimentato la DAD.

La DAD come modalità integrativa per avvantaggiare gli studenti

Quest’anno l’emergenza sanitaria ha costretto gli Atenei italiani a ricorrere alla Didattica A Distanza, come alternativa quasi esclusiva alle lezioni in presenza.

Quel che è emerso, è che la DAD non solo è una realtà attuabile ma è un’opzione che favorisce largamente il diritto allo studio. 

Certo la DAD così come è stata attuata può avere grandissimi margini di miglioramento, e non potrà mai sostituire la qualità di una lezione o di un esame in presenza. Ma è un’ottima alternativa per fornire un aiuto prezioso ad alcuni studenti che hanno difficoltà a seguire in presenza le lezioni. 

Ci riferiamo agli studenti costretti a lavorare per pagarsi le tasse. Ma anche agli studenti-genitori o ai fuori sede che non possono permettersi un appartamento nella città universitaria. O ancora a quegli studenti che, per motivi personali, non possono allontanarsi da casa ma che, allo stesso tempo, non possono permettersi le costosissime Università Telematiche. 

Pensiamo anche a tutti gli studenti disabili, che hanno oggettive difficoltà a raggiungere le università.  Insomma, infinite nuove opportunità potrebbero aprirsi per immondo universitario. E di questo ne avevamo parlato anche nelle nostre interviste al Rettore Unipa Micari e ai candidati al rettorato della prossima tornata.

Nasce UNIDAD. La DAD come supporto agli studenti

A partire da queste riflessioni e puntando su queste esigenze sopra esposte, alcuni studenti hanno dato vita a UNIDAD.  E’ un progetto che parte dall’idea di quattro studenti lavoratori del DAMS di Torino, che vuole arrivare lontano!

I promotori presenteranno il progetto a tutti i Rettori degli Atenei italiani, al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Istruzione, a quello alle Pari Opportunità e a quello dell’Università e della Ricerca. La richiesta sarà per tutti la stessa. Cioè chiedere che la DAD venga mantenuta sempre, anche alla fine dell’emergenza sanitaria. Fare in modo che possa essere una alternativa per tutti gli studenti che, per un motivo o per un altro, non possono recarsi in aula per lezioni ed esami. 

L’obiettivo è quello di garantire in maniera diffusa e senza preclusioni, il Diritto allo Studio, a tutti gli studenti che, pagando le tasse, devono poter usufruire in maniera completa di tutti i servizi universitari.  

Gli studenti che vogliono unirsi al progetto dei quattro torinesi possono farlo entrando a far parte del loro gruppo facebook, attraverso questo link: http://www.facebook.com/groups/244634730324753/?ref=share

Insomma, questa idea a noi è piaciuta molto. Una Università che va incontro allo studente, student oriented come la direbbero gli amici anglosassoni. Sarebbe un bel passo avanti e una grande rivalutazione di questa istituzione che, per troppo tempo, in Italia, è stata caratterizzata da baronati e da scarsa sensibilità e apertura verso gli studenti. Certo, non si può generalizzare. Da nord a sud le cose cambiano di parecchio. E noi siciliani, quando si tratta di qualità e di diritti, siamo purtroppo sempre i peggiori. Forse la DAD potrebbe davvero essere una opportunità anche per noi.

Perché il cambiamento è possibile. E la parola più abusata dell’anno, la resilienza, potrebbe davvero rappresentare l’unico bel regalo che ci lascia questa pandemia. In questo come in altri aspetti della nostra vita personale e sociale. 


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A proposito dell'autore

Da 13 anni laureata in comunicazione e tecnica pubblicitaria. Dopo aver fatto diverse esperienze all’estero, ha deciso di fermarsi nella sua terra siciliana, collezionando anni di esperienza nel campo degli eventi e dell’organizzazione congressuale. Da pochissimo ha fondato una sua agenzia di eventi e comunicazione, la Mapi. E’ appassionata di moda, cinema e spettacolo. Ha un debole per le giuste cause e per i Mulini a vento. Il suo sogno? Coltivare e mantenere vivo l’entusiasmo per la vita e per ogni sua piccola forma e manifestazione. Da 13 anni sono laureata in comunicazione e tecnica pubblicitaria. Dopo aver fatto diverse esperienze all’estero, ho deciso di fermarmi nella mia terra siciliana, collezionando anni di esperienza nel campo degli eventi e dell’organizzazione congressuale. Da pochissimo ho fondato una mia agenzia di eventi e comunicazione, la Mapi. Sono appassionata di moda, cinema e spettacolo. Ho un debole per le giuste cause e per i mulini a vento. Il mio sogno? Coltivare e mantenere vivo l’entusiasmo per la vita e per ogni sua piccola forma e manifestazione.