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Alla scoperta delle saline più affascinanti dell’Italia: un viaggio tra le 6 imperdibili tappe

Andiamo alla scoperta delle saline più affascinanti dell’Italia, ecco le 6 imperdibili tappe.

Saline d'Italia
Saline d’Italia- fonte: web

Le saline sono luoghi davvero unici e incredibilmente affascinanti, veri e propri impianti dedicati alla produzione del sale. Si tratta di un processo tecnologico che si mescola armoniosamente con le radici storiche, rievocando strategie del passato in cui il sale rappresentava una merce indispensabile per gli scambi commerciali. Non era solamente un modo per insaporire le pietanze o per conservarle a lungo, ma fungeva anche da mezzo di retribuzione. Non a caso, il termine “salario” trae origine proprio da questa preziosa sostanza.

L’estrazione del sale avveniva nelle saline attraverso un metodo peculiare, un processo che in parte è stato preservato e tramandato fino ai giorni nostri. In Italia, troviamo alcune saline di grande importanza, tutte realizzate dalla mano dell’uomo. Altre, invece, sono state abbandonate e trasformate in oasi naturali, dove flora e fauna prosperano indisturbate. Insieme esploreremo le saline più belle e interessanti d’Italia che meritano una visita, oltre a quelle ancora in attività.

Saline, cosa sono?

Il sale è una merce di grande importanza, un tempo equiparata alla moneta per la sua preziosità, come già menzionato. Ma cosa sono esattamente le saline? Le saline sono strutture produttive composte da ampie vasche dove viene elaborata l’acqua marina, sfruttando in modo naturale l’azione del sole per estrarre il sale. L’acqua viene pompata attraverso idrovore e successivamente fluisce da una vasca all’altra, liberandosi delle impurità attraverso una serie di reazioni chimiche fino a trasformarsi in sale marino. Nell’ultima vasca, la concentrazione diventa estremamente elevata, permettendo la precipitazione del cloruro di sodio, che poi viene raccolto e frantumato. Il rimanente dell’acqua viene restituito al mare. Spesso, le saline presentano una suggestiva colorazione che sfuma verso il rosa e il rosso, grazie alla presenza di una microalga nota come Dunaliella salina. Alcune delle saline che un tempo erano in funzione sono state trasformate in riserve naturali, offrendo un habitat ideale per la preservazione della flora e fauna locali.

1. Saline di Cervia

La Riserva Naturale di Cervia è una delle saline ancora in piena attività, con ben 50 vasche per la produzione del celebre Sale Dolce di Cervia. L’area della riserva copre circa un terzo della superficie di Cervia stessa ed è caratterizzata da un sale marino integrale che non richiede alcun tipo di trattamento artificiale. Questa caratteristica conferisce al sale cromatiche naturali uniche. La storia della salina risale all’epoca degli antichi Romani, quando veniva prodotto artigianalmente, e ha continuato la sua attività fino all’epoca dell’antica Salina Camillone, che è rimasta in funzione fino al 1959.

Nelle vicinanze della salina, sono presenti anche delle terme molto frequentate, che utilizzano l’acqua salata per trattamenti curativi. La gestione della salina è affidata alla Società Parco della Salina di Cervia, istituita nel 2002 e finanziata per il 92% da enti pubblici. La riserva comprende anche un museo dedicato e dei punti vendita, dove è ancora possibile assistere alla raccolta manuale del sale nell’ultima delle 144 antiche salinette della Salina Camillone ancora in funzione oggi.

Purtroppo, al momento le visite sono state sospese a causa delle recenti alluvioni che hanno colpito la regione Emilia-Romagna. Tuttavia, in futuro sarà possibile effettuare visite guidate, seguendo le indicazioni riportate sul sito web della riserva.

Saline di Cervia
Saline di Cervia- fonte: web

2. Saline di Trapani, Marsala e Paceco

Situata in Sicilia, la Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco è un luogo straordinario, ideale per la crescita di una lussureggiante flora e l’habitat naturale di numerose specie animali, tra cui i fenicotteri. Le origini di queste saline risalgono all’epoca dei Fenici, e nel corso dei secoli hanno attraversato periodi di splendore mantenendo un carattere artigianale distintivo. La loro fama crebbe ulteriormente grazie all’interesse di Federico II, che le incluse nel Monopolio Imperiale.

Le saline sono ancora attive e offrono uno spettacolo mozzafiato con le loro imponenti piramidi di sale. Il Sale di Trapani è oggi un presidio Slow Food e lo utilizzano per la salatura della bottarga di Favignana. Dal 1995, la gestione delle saline l’affidano al WWF, e dal 2011, e sono state riconosciute come Zone Umide di Importanza Internazionale, inserite nell’elenco Ramsar. È possibile visitarle prenotando un ingresso guidato tramite il sito ufficiale.

Saline di Marsala
Saline di Marsala- fonte: web

3. Saline di Molentargius

Conosciuta come Parco Naturale Regionale Molentargius-Saline, questa è una delle saline più affascinanti, situata nella regione del Sulcis-Iglesiente, nell’isola di Sant’Antioco, ora protetta come area naturale. Nella lingua sarda, “Is molentargius” si riferisce ai conduttori dei muli impiegati nel trasporto del sale. Questa vasta salina si estende per circa 20 chilometri ed era un tempo alimentata dalle acque provenienti dalla zona di Porto Pino e dai bacini di acqua dolce, dalle quali si ricavava un sale integrale con sfumature di bianco, azzurro e grigio.

Gestita da una multinazionale francese, la salina è ora una vera e propria riserva naturale che ospita una notevole varietà di animali, tra cui il pellicano e i tanto amati fenicotteri rosa. L’attività legata all’estrazione del sale è cessata nel 1985, ma il parco è visitabile seguendo le indicazioni fornite sul suo sito ufficiale.

Saline di Molentargius
Saline di Molentargius- fonte: web

4. Saline di Priolo

In questo caso, ci troviamo di fronte a un’altra straordinaria riserva naturale, le Saline di Priolo, situate nel comune di Priolo Gargallo, nella provincia di Siracusa. Queste saline occupano circa 55 ettari di terreno e sono in attività fin dall’età del bronzo. Nel 2008, le hanno riconosciute come la Oasi più bella d’Italia da associazioni specializzate nell’osservazione degli uccelli, il birdwatching. L’area funge da rifugio e zona di ripopolamento per numerose specie di volatili, il che spiega perché il sito è gestito dalla Lipu, un’organizzazione dedicata alla conservazione della natura, che organizza visite tematiche molto interessanti.

Inoltre, sul sito ufficiale , è disponibile una webcam che permette di osservare in tempo reale l’ambiente dell’area.

Saline di Priolo
Saline di Priolo- fonte: web

5. Saline di Margherita di Savoia

Si tratta della più grande salina d’Italia, estendendosi su una superficie di 4.500 ettari situata nella zona di Barletta-Andria-Trani in Puglia. Questa salina ha una lunga storia, risalente ai tempi degli antichi Romani. Nonostante sia un parco naturale, è ancora attiva, producendo ogni anno circa 6 milioni di quintali di sale dal caratteristico colore bianco perlato. All’interno di questo vasto complesso si trova anche un Museo storico, , ma è soprattutto una meravigliosa area naturalistica gestita dalla Lipu, ideale per l’organizzazione di visite guidate.

Saline di Margherita di Savoia
Saline di Margherita di Savoia- fonte: web

6. Tarquinia, il sale del Papa

Le saline di Tarquinia, situate a Viterbo, erano in attività fin dai tempi del Medioevo, ma le due grandi vasche risalgono agli inizi del XIX secolo, quando qui veniva estratto il “sale del Papa”. Tuttavia, dal 1997, le saline di Tarquinia hanno cessato la loro attività produttiva e si sono trasformate in una splendida oasi naturalistica. Quest’area protetta offre un luogo ideale per pic-nic e momenti di relax presso una piccola spiaggia. È un ambiente perfetto per ammirare e rispettare la flora e la fauna locali, essendo gestito e preservato con cura dai Carabinieri Forestali.

Saline di Tarquinia
Saline di Tarquinia- fonte: web

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