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Chi è Alessia D’Alessandro, la nuova fidanzata di Luigi Di Maio – FOTO

Alessia D’Alessandro, la nuova fidanzata. Nel fine settimana sono stati avvistati insieme a Venezia. Quanto basta per disegnare un nuovo inizio nella vita sentimentale di Luigi Di Maio, ex ministro e plenipotenziario dei Cinque Stelle, poi in traumatica rotta di collisione con Beppe Grillo fino all’uscita di scena prima dal movimento, poi dalla politica. La nuova fiamma di Di Maio sarebbe Alessia D’Alessandro, donna di grande fascino, già candidata appena 28enne alle politiche del 2018 per i 5S nel collegio uninominale di Agropoli-Castellabate, in provincia di Salerno. Fu sconfitta per un soffio ma ebbe 42mila voti. E in un video ringraziò la sua famiglia, il movimento e “le persone che mi hanno accompagnato in questa esperienza, la più importante della mia vita”.  

Di Maio, che i siti specializzati in gossip già a dicembre davano in rottura definitiva con Virginia Saba, con cui faceva coppia fissa dal 2019, avrebbe dunque una nuova compagna. Alessia D’Alessandro, definita nel 2018 “la più bella delle liste”, vantava un curriculum di assoluto prestigio: residente a Berlino, poliglotta, esperienze di studio alla Sciences Po di Parigi e all’università di Brema, assistente al marketing della Wirtshaftsrat, associazione imprenditoriale vicina alla Cdu.

I 5 Stelle le diedero un compito non facile: battere l’ex sindaco di Agropoli Franco Alfieri, legato al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Fu lo stesso Di Maio in televisione a presentare Alessia come “una economista che lavora con la Cdu in Germania”. Dal partito della Merkel arrivarono precisazioni, perfino il New York Times dedicò alla candidata un’intervista. Non bastò tanto clamore, alla fine la spuntò Marta Ferraioli, docente universitaria candidata per il centrodestra. Ma il rapporto con Di Maio continuò. Fino a Venezia, in un fine settimana.  

Un'economista, una modella o un malinteso? Chi è davvero Alessia D'Alessandro

Lei è la prima a essere arrabbiata. E, paradossalmente, lo è più di tutti con l’uomo che ha cercato di lanciarla in una brillante carriera politica.

Alessia D’Alessandro, presentata da Luigi Di Maio come “una economista che lavora con la Cdu in Germania”, ha dovuto puntualizzare qualche dettaglio del suo curriculum nientemeno che con il New York Times al quale ha concesso una lunga intervista per spiegare come stanno veramente le cose. E per uscire indenne da un meccanismo che rischiava di trasformarsi un un micidiale tritacarne.

Ma per capire bisogna andare con ordine, a partire da quell’intervista in cui il candidato premier di M5s si è lasciato prendere dall’entusiasmo.

La benedizione

E’ la fine di gennaio: in una puntata di ‘Di Martedì’ Luigi Di Maio parla di Alessia D’Alessandro come della candidata che ad Agropoli, in provincia di Salerno, M5s oppone a Franco Alfieri, il ‘sindaco delle fritture’ schierato dal Pd per volontà del governatore della regione Campania, Vincenzo De Luca. Di Maio la descrive, per l’appunto, come una giovane economista che lavora per il partito di Angela Merkel.

Il carico da 11…

A caricare i toni ci pensa il Corriere della Sera, che rilanciando su Facebook un articolo scrive che la D’Alessandro è stata ‘strappata alla Merkel’. “Economista, plurilaureata, parla cinque lingue e lavora come staffista al Centro ricerche economiche della Cdu, il partito della Cancelliera tedesca” scrive il quotidiano.   

…e la precisazione

Passano poche ore ed è lo stesso consiglio economico della Cdu a chiarire che Alessia D’Alessandro collabora solo come assistente, “non è operativa in nessun ambito rilevante dal punto di vista politico” e “non cura contatti politici”. “Abbiamo l’impressione che la sua posizione nel consiglio economico sia stata ingigantita in modo poco serio dal suo partito nei media italiani” afferma un portavoce del consiglio “non vorremmo aggiungere a questo fracasso politico altri commenti”. Esperienza che tra l’altro si conclude quel giorno: il portavoce aggiunge anche che la D’Alessandro “lascia il Consiglio, per suo desiderio”.

La versione di Alessia – parte prima

A questo punto è la stessa D’Alessandro a voler mettere i puntini sulle i. E lo fa con un’intervista a Vanity Fair in cui chiarisce che: ha “lavorato per la direzione del Consiglio Economico della Cdu, un think tank dove l’industria tedesca ha modo di discutere con i politici di tematiche nazionali e internazionali”, ma non ha mai avuto contatti con politici (“mi confrontavo con gli esperti del consiglio economico. Lavoravo con le commissioni che proponevano discussioni su temi di varia natura”) e no, non ha conosciuto Angela Merkel, ma l’ha “vista una volta a un evento”.

Racconta di sè che ha occasionalmente fatto la modella per pagarsi gli studi, ma che ha anche lavorato “nel reparto di contabilità di un’azienda, nel settore delle risorse umane, come consulente internazionale, nell’area della corporate communication e nel turismo”. Che da piccola ha fatto la ballerina e che a 14 anni aveva già letto il ‘Manifesto’ di Marx, colpita dal concetto di lotta di classe, senza sentirsi però di sinistra perché “interessata al contenuto più che all’etichetta”.

E’ l’inizio di febbraio e la cosa sembra chiusa, finché di questa bella ragazza poliglotta, promessa della politica a cinque stelle, non si interessa nientemeno che il New York Times. E qui altri puntini su altre i.

La versione di Alessia – parte seconda

Al quotidiano newyorkese Alessia D’Alessandro dice che, in effetti, la presentazione fatta da Di Maio “non è stata proprio puntuale”. Chiarisce di non essere un’economista “anche se nei momenti liberi mi piace leggere l’Economist” e di voler “un giorno essere un’economista”. Tuttavia riconosce che il candidato premiere M5s ha creato un po’ di confusione quando l’ha descritta come “qualcuno che lavora in un’istituzione legata alla Cdu e quindi alla Merkel”.

L’impressione, insomma, è che qualcuno abbia – a sua insaputa – gonfiato il suo curriculum. Ed è questo che la fa sbottare: “Che stanno combinando in Italia?” dice al NYT. E si tira via dal tritacarne. Appena in tempo. 

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