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Il rombo dei motori, le lacrime e una valanga di emozioni: il ricordo di Antonio Tumminia

Un gruppo di amici, ognuno in sella alla propria moto, per ricordare Antonio Tumminia, il giovane scomparso lo scorso anno a Petralia Sottana. Si è svolto nel piccolo borgo madonita il memorial in ricordo del giovane “Tummy 45”, così chiamato dagli amici per la sua passione per il motociclismo.

La sua morte resta ancora oggi un mistero. I suoi genitori, Rossella e Claudio, sono ancora increduli per la sua scomparsa: il ricordo di Antonio vive e vivrà per sempre, così come le sue passioni e il suo amore infinito per gli animali. Antonio, infatti, era amato da tutti, circondato da tanto affetto: un affetto che rivive e che si fa sentire sempre più forte.

In tanti si sono radunati per salutarlo, a un anno dalla sua scomparsa. Due i luoghi simbolo della giornata: il supermercato dove Antonio lavorava e la sua abitazione. Ecco alcuni dei messaggi che gli amici hanno voluto lasciare sulla sua pagina Facebook.

“Esattamente un anno fa trascorrevo la notte più brutta della mia vita – scrive Ilenia ricordando quella drammatica giornata – Esattamente un anno fa, proprio a quest’ora, mi trovavo a battere forte i miei pugni contro la finestra del tuo salotto, 3 chiamate ti ho fatto prima di precipitarmi sotto casa tua, 3 chiamate a cui non hai risposto perché avevi deciso di andartene in silenzio, senza far capire nulla, nel modo più brutto che possa esistere. È trascorso un anno si..ma certe immagini dalla mia mente non sono andate via, vorrei avere il potere di cancellare la memoria e convincermi che tutto ciò sia stato solo un incubo..e invece no..purtroppo è la dura realtà..è da un anno che non ti sento, che non ti vedo, che non ti posso toccare in carne e ossa..l’unica cosa che adesso posso toccare è la tua fredda tomba quando vengo a trovarti al cimitero ..non sai quanta rabbia ho nel vedere la tua foto lì..tu…così giovane e bello…dolce, gentile con tutti, alla mano e soprattutto dal cuore grande. Non smetterò mai di chiederti scusa..scusa per non essere riuscita a salvarti”.

“1 anno fa, ti sentivo al telefono per l’ultima volta.. Era proprio quest’ora.. Quella sera ricordo, mi lasciasti con un messaggio emoticon Cuore, dopo il mio “Tvb Fratuzzo”.. e poi il silenzio più assoluto. 1 anno che il destino maledetto ti ha portato via da noi tutti. 1 anno pieno di tristezza. Spero solo che la serenità e la pace che tanto cercavi sia stata trovata da te per sempre“, scrive Alessandro.

“Oggi è passato un anno ed io sento ancora la tua voce che mi parla… – ricorda Claudio – e di tanto in tanto la sento anche mentre lavoro, mentre guido, mentre faccio cose… l’ultima volta 2 giorni fa… perché mi torni sempre in mente… e ricordo il tuo balcone dove ci fermavano a parlare anche ore… il tuo garage… riesco a sapere quali sarebbero stati i tuoi consigli nel caso in cui avessi avuto il bisogno di un tuo consiglio… e ti sento ancora vivo… per me non sei morto… sei solo partito…”.

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A proposito dell'autore

Giornalista, nata a Palermo il 23 gennaio 1990, è social media manager e addetto stampa di alcune importanti realtà turistiche e imprenditoriali. Ha una laurea triennale in “Giornalismo per uffici stampa” e magistrale in “Scienze dell’Informazione, Comunicazione ed Editoria” conseguita all’Università degli Studi di Tor Vergata. Nel 2018 ha pubblicato il saggio “L’uomo del dialogo contro la mafia, la storia di Padre Pino Puglisi” edito da "La Zisa". Dal 2020 è capo redattore di Cook Magazine, rivista di settore.