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La rabbia di Federica: “Ho avuto un incidente in carrozzina, Palermo non tutela i disabili”

A Palermo è ancora emergenza disabili. Questa volta spiacevole protagonista è Federica Ingrassia, psicologa 30enne, grintosa e in carrozzina. La giovane palermitana ha subìto un incidente in strada e ha deciso di raccontare i fatti alla pagina Voglioprendereiltreno, che da anni si occupa di diritti a favore dei disabili.

“Sono una ragazza in carrozzina. Qualche settimana fa ho avuto un incidente insieme a mia madre, uscendo dal luogo dove svolgo un tirocinio. Siamo state investite perché non mi trovavo sul marciapiede ma sulla strada, data l’impossibilità di percorrerlo in quanto fortemente sconnesso, pieno di buche e talmente stretto da non permettere alla carrozzina di starci”, inizia così lo sfogo di Federica.

Poi aggiunge: “Ero in via Perpignano. I miei genitori mi avevano sconsigliato di svolgere il tirocinio in quella zona perché quella strada è davvero pericolosa. Ma io non ho voluto rinunciare perché per me è un’opportunità di lavoro. E lo reputo un mio sacrosanto diritto. Così ho rischiato”.

“E mi è andata male perché un’auto mi ha preso in pieno, facendomi ribaltare con tutta la carrozzina. Ho subito un trauma cranico. Ho sbattuto tutto il corpo e mi sono rotta il pavimento orbitale, ma non posso sottopormi a un intervento chirurgico perché sarebbe rischioso. Così devo aspettare sei mesi e sperare che non ci siano ripercussioni visive ed estetiche”. “Ho avuto un incidente in carrozzina, Palermo e le sue strade non tutelano i disabili”.


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L’ira di Federica: “Palermo e le sue strade non tutelano i disabili”

Non è la prima volta che la 30enne affronta un incidente a causa di problemi legati ai marciapiedi cittadini o ai palermitani che parcheggiano male, bloccando le vie dedicate ai disabili. La realtà che ogni giorno Federica si trova ad affrontare, in altre città non si è mai presentata. Infatti la palermitana per specializzarsi in Neuropsicologia ha vissuto per un periodo a Padova, dove non si è mai trovata coinvolta in incidenti del genere.

Con il racconto della sua storia, la psicologa vorrebbe mettere al centro le P.E.B.A., Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, che garantirebbero una maggiore sicurezza per i disabili. Il Comune di Palermo da mesi promette un intervento in merito, ma ancora, secondo Federica, i fatti tangibili non sono arrivati.

In merito ai suoi studi avventuti a Padova dichiara al sito Balarm: “Ricordo ancora la sensazione di libertà che ho vissuto. Una sensazione che mi ha fatto prendere aria perché mi sono sentita meno disabile, indipendente, ho capito che si fare una semplice uscita anche senza dover calcolare tutto in anticipo e nei minimi dettagli“.

La giovane non vorrebbe lasciare la sua Palermo, la sua famiglia, i suoi amici. Proprio per questo chiede che Palermo si adegui e cerchi di trovare una soluzione alla sicurezza in strada per i disabili e per i loro familiari. “Anche noi abbiamo il diritto di essere felici”, così la giovane conclude l’appello verso le istituzioni cittadine per porre un pensiero al diritto di gioco e d’istruzione, per i disabili più piccoli, e il diritto a lavoro per quelli più grandi.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”