Incoraggianti aggiornamenti del «Corriere della Sera» sulle condizioni dell’atleta, reduce dal terribile incidente stradale: «Vede, sente e ha ricominciato piano piano a comunicare. È la sua terza vita»
Piccoli, ma importantissimi, segnali di ripresa. A pochi giorni dal Natale, dall’Ospedale di Padova filtrano incoraggianti aggiornamenti sulle condizioni di Alex Zanardi, l’atleta vittima di un terribile incidente stradale lo scorso 19 giugno: «Alza il pollice per dare l’ok, stringe la mano su richiesta, e se gli chiedono dov’è sua moglie Daniela, gira il capo verso di lei», rivela il Corriere della Sera.
«Sta lentamente recuperando le funzioni vitali, in un percorso che somiglia a una scalata all’Everest», si legge ancora nell’articolo, firmato da Carlo Verdelli. «Siamo ai piedi dell’arrampicata, che è già un risultato insperato. Il prossimo passo sarà muovere la lingua, uno step a cui i medici danno molta importanza. Al resto ci penserà lui, un poco alla volta, un centimetro dopo l’altro, fino al traguardo».
Da quando la sua handbike si è schiantata contro un camion durante una staffetta di beneficenza, in Toscana, il mondo dello sport – e non solo – prega affinché Zanardi raggiunga una sorta di «terza vita». Sì, perché già nel 2001, su un circuito tedesco, il pilota bolognese perse il controllo della vettura e venne centrato in pieno da un collega: uno scontro che gli è costato l’amputazione delle gambe.
Dopo 16 operazioni chirurgiche, Alex rialza la testa, torna a guidare le auto ma soprattutto inizia una nuova carriera da paraciclista che lo porta fino alle Paralimpiadi dove vince quattro ori e due argenti. La scorsa estate, però, la sfortuna si abbatte ancora su di lui: un mese di coma farmacologico, cinque operazioni e un quadro clinico critico, seguito anche da complicazioni e necessari trasferimenti.
Dal policlinico le Scotte di Siena al centro specializzato di Lecco per la riabilitazione, poi in terapia intensiva al San Raffaele di Milano e dallo scorso 21 novembre – raggiunta «una condizione fisica e neurologica di generale stabilità» – è nel reparto di neurochirurgia dell’Ospedale di Padova. Per star vicino alla moglie e al figlio, che in tutti questi difficilissimi mesi non l’hanno mai lasciato solo.
Oggi Alex vede e sente, comunica: a pochi giorni dal Natale, insieme alla sua famiglia, è pronto per cominciare una nuova scalata.
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