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Da Francesca a Monica: aumentano le imprese agricole guidate da donne

Oggi, in Italia, quasi una su quattro delle imprese è gestita da donne, rappresentando il 22,2% del totale, ecco la sfida sociale di queste donne di abbattere i pregiudizi.

Imprese agricole guidate da donne
Imprese agricole guidate da donne- fonte: web

Un esercito composto da oltre 1,3 milioni di imprese femminili sta rivoluzionando l’economia italiana attraverso un approccio innovativo, dimostrando un crescente protagonismo delle donne nel settore imprenditoriale. Questi dati emergono da un’analisi condotta da Coldiretti utilizzando i dati di Unioncamere. L’analisi è stata presentata durante l’assemblea di Coldiretti Donne Impresa a Roma, alla quale hanno partecipato il presidente Ettore Prandini e centinaia di imprenditrici provenienti da tutte le regioni del Paese.

Le donne e l’agricoltura

La maggioranza delle imprese gestite da donne, secondo le stime della Coldiretti, si concentra principalmente nel settore del commercio, con circa 340 mila aziende (il 25% del totale). Al secondo posto troviamo l’agricoltura, con un contingente di 203 mila donne agricoltrici (pari al 15% del totale), mentre al terzo posto si collocano i servizi di alloggio e ristorazione, con 134 mila aziende (equivalenti al 10% del totale). Questo evidenzia come il settore alimentare, nelle sue varie sfaccettature, rappresenti uno dei preferiti dalle imprenditrici.

Sebbene il divario di genere rimanga ancora significativo, l’attuale situazione mostra dei miglioramenti. Ad esempio, la percentuale di aziende agricole gestite da donne rispetto al totale delle aziende agricole è salita al 31,5%, grazie a una crescita costante nel corso dei decenni. Il ritorno di interesse per le attività rurali da parte delle donne si basa sulla convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire opportunità di lavoro e sviluppo professionale, con prospettive di crescita anche per le donne, il cui numero è destinato ad aumentare nel tempo.

Le donne contadine sono presenti in tutto il territorio italiano, e la Sicilia spicca come la regione con il più alto numero di imprese femminili, con oltre 25 mila aziende gestite da donne. Al secondo e terzo posto si collocano la Puglia e la Campania, con rispettivamente più di 23 mila e più di 21 mila aziende “rosa”.

La loro presenza in campagna sta rivoluzionando il lavoro nei campi, mostrandosi capaci di spaziare in molteplici settori, dall’allevamento alla coltivazione, dal florovivaismo all’agriturismo, e dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta.

I motivi

Dalla fattoria didattica agli agriasili, sono soprattutto le attività sociali a catturare l’attenzione. Le donne imprenditrici nel settore agricolo sono giovani e altamente qualificate; in effetti, una su quattro (25%) ha conseguito la laurea, spesso in discipline non direttamente legate all’agricoltura. Molte di loro scelgono l’agricoltura dopo percorsi di studio o esperienze in settori molto diversi, spesso motivati dalla volontà di cambiare vita. La metà delle richieste di insediamento in agricoltura, rivolte alle misure destinate agli under 40, proviene da donne.

Oltre il 50% delle donne nelle aree rurali svolge più di una attività connessa alla produzione primaria, concentrandosi principalmente sulla vendita diretta, sull’agriturismo e sulla trasformazione dei prodotti agricoli. Strikingly, ben il 60% delle donne nelle loro aziende ha scelto di dedicare parte della produzione dal biologico al biodinamico, lavorando per promuovere una filiera di qualità che tenga conto della sostenibilità, della tutela della biodiversità, delle risorse naturali, del paesaggio e del benessere animale.

Inoltre, le donne imprenditrici stabiliscono legami profondi con il territorio e svolgono un ruolo cruciale nella preservazione e nell’arricchimento delle aree rurali. Francesca Serra, la nuova presidente delle donne di Coldiretti, sottolinea: “In un settore spesso visto come prerogativa maschile, è essenziale riconoscere che le imprese agricole guidate da donne sono le più innovative e resilienti. Sono pronte a sfidare con determinazione complessi problemi imprenditoriali e, non solo a vincerli, ma a dimostrare anche notevoli abilità gestionali. Naturalmente, la formazione continua è un elemento chiave per puntare sempre più in alto”.

Le contadine italiane


Francesca Serra, con una formazione da ingegnere edile-architetto, munita di un master in costruzioni eco-sostenibili e una specializzazione come Tecnico competente in Acustica ambientale conseguita a Vienna, è la guida di un’azienda agricola biologica situata a Usellus, nel cuore dell’Alta Marmilla (Oristano). Durante l’assemblea di Coldiretti Donne Impresa, Serra è stata eletta all’unanimità. Ha commentato la sua elezione affermando: “Il mio lavoro è tradizionalmente considerato di natura maschile, ma oggi fa parte della nuova sfida sociale, che coinvolge tante donne come me, desiderose di abbattere barriere e pregiudizi. Questo vale per tutte le donne che guardano al futuro con ottimismo, armate di un grande bagaglio culturale ed esperienziale, e vedono nell’agricoltura un nuovo volano per la propria realizzazione professionale.”

Insieme a Francesca Serra, l’assemblea, composta da rappresentanti provenienti da tutte le province e regioni italiane e rappresentanti oltre 200.000 donne contadine, ha anche eletto il nuovo esecutivo. Questo esecutivo è formato da Caterina Ricci (Lazio) e Francesca Gironi (Marche) in qualità di vice responsabili nazionali, con il supporto di Santina Interrante (Sicilia), Anna Maria Cascone (Campania), Francesca Biffi (Lombardia), Valentina Galesso (Veneto), Antonella Di Tonno (Abruzzo) e Rita Tamborrino (Puglia).

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