Dal 6 agosto il green pass è entrato anche nel mondo dell’Università. Ma i suoi effetti saranno visibili da settembre. Per entrare nelle zone nevralgiche degli atenei gli studenti e il personale in generale dovranno utilizzare la certificazione verde. I luoghi dove si adopererà il green pass sono stati decisi dai singoli atenei sparsi nella penisola. L’Università di Palermo, ad esempio, ha deciso di inserire tra le zone a rischio contagio anche biblioteche e aule studio.
Sono già tanti gli studenti muniti della nuova carta data dal Ministero della Sanità. La certificazione è al momento ottenibile in tre modi: mediante guarigione da Covid-19, da dose di vaccino o da tampone fatto entro le 48h. Ma cosa succede agli studenti che non hanno il green pass? Perché non possono vaccinarsi, o non vogliono, e rifiutano l’alternativa del tampone.
La ministra Messa ha risposto a queste perplessità durante la conferenza dopo il G20 Ricerca: “L’Università deve fare da apripista – ha spiegato – deve dare importanza all’attività didattica e formativa in presenza e farlo in sicurezza, il mondo della ricerca è quello che ha messo a punto anche i vaccini e se non è l’università poi che ne promuove l’utilizzo e che adotta tutte le misure di sicurezza importanti per far rivivere in presenza il mondo universitario non vedo come si possa fare”.
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Green pass obbligatorio per gli universitari
La ministra ha parlato direttamente dei ragazzi, degli studenti che popolano gli atenei italiani: “Abbiamo un milione e 800mila studenti iscritti, tra i 19 e i 25 anni, e proprio a loro è chiesto di dare un esempio alla nostra società, di come la responsabilità dei nostri giovani sia forte e di come possa essere messa in evidenza in positivo”.
Poi ha spiegato cosa accadrà a chi non avrà il green pass per qualsiasi motivo: “È chiaro che abbiamo anche il vantaggio di poter garantire comunque il diritto allo studio, non scompare la didattica a distanza, così potremo poi mitigare dove non sarà possibile avere il green pass per varie ragioni”. Insomma, la strada è decisa, almeno per il prossimo futuro universitario: green pass o Dad.
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