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Movida “selvaggia” a Palermo: è emergenza o c’è sempre stata sotto gli occhi di tutti?

Movida selvaggia, impazzita, non razionale. Da settimane si può assistere al racconto, con immagini e video, dei luoghi cult per i giovani a Palermo e nell’hinterland: da Capaci alla Vucciria, da piazza Sant’Anna a Mondello, fino a piazza Magione. Gli occhi sembrano essere stati spalancati adesso sul tema, con ordinanze ad hoc e provvedimenti severi. Come se prima non ci fosse stato nulla.

Una situazione che adesso sembra incontrollabile, ma che forse c’era da prima. Solo che prima il tutto si guardava scorrere, come un fiume inesorabile e che è impossibile bloccare. Come normalità, anche se non lo era appieno. La pandemia oggi ha acceso gli occhi del cittadino. Il cittadino si indigna più facilmente, cerca di capire se le cose vanno bene attorno a lui e al suo quartiere, se vede qualcosa di sbagliato lo sbandiera, come è giusto che sia. E le istituzioni sembrano accettare il consiglio. 

Solo adesso si decide di attaccare la cosiddetta movida “selvaggia”. Anche se in quella movida per anni le risse, lo spaccio, i lanci di bottiglie di vetro c’erano e tutti lo sapevano. Ovviamente in una parte ristretta, che nulla ha a che fare col totale di chi Palermo la vive. Prima del Covid tutto si lasciava andare per la regole del: “Alla fine si ammazzano fra di loro”. Oggi non è più così dato che tra le due fazioni ci sono le forze dell’ordine, che hanno il compito di controllare distanziamenti e regole da contagio, oltre che salvaguardare il singolo cittadino.


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Movida “selvaggia” a Palermo

Adesso chi di dovere ha intravisto un ingranaggio che non va. Il Comune di Palermo, infatti, ha stabilito che da ora fino a luglio la vendita di alcolici su vetro sarà vietata per tutto il weekend. Questa mossa repentina presuppone che ci sia stato un incremento di uso di vetro in bottiglia per aggredire nell’ultimo periodo. Forse perchè il Covid-19 ha reso più ispidi psicologicamente i palermitani, secondo chi a questo punto ha voluto l’ordinanza anti-vetro. Ma questa causa-effetto ce la si può aspettare dal mondo della psicologia, non dalle istituzioni.

A Palermo la movida molto probabilmente non ha avuto un incremento di malvagità instabile ed esponenziale. Quel mondo della notte non si è trasformato da protagonista Disney a protagonista di un film di Dario Argento. E se prima si trattava con assoluta sufficienza, adesso sembra il problema emergenziale della città. Ci voleva il Covid-19 per strappare il velo di Maya a Palermo, come nel resto dello stivale.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”