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Riforma Concorsi pubblici, Brunetta: “Valutazione titoli solo per specializzati”

Renato Brunetta, in audizione in Commissione Affari costituzionali del Senato, ha così dichiarato: “Titoli non per tutti i concorsi, solo specializzati”.

La riforma dei concorsi pubblici

Il ministro della Pubblica Amministrazione, è stato “costretto” a rendere conto delle sue scelte apportate nella nuova riforma, contenuta all’art. 10 del DL n. 44/2021, relativa ai concorsi pubblici. Alle Camere, in audizione parlamentare, Brunetta ha chiarito quali saranno i concorsi per i quali varranno i titoli.

Brunetta: “Titoli solo per concorsi specializzati

Il Ministro conferma che i titoli non varranno per tutti i concorsi pubblici. Le esperienze professionali saranno richieste soltanto per specifici concorsi, per i quali si accede a profili altamente specializzati. L’esperienza, da valutare in ogni caso in seguite alle prove, sarà valutata come punteggio aggiuntivo. È probabile che un prossimo provvedimento chiarirà meglio tale aspetto.


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Le dichiarazioni del ministro

Occorre ripartire dalle competenze per favorire l’ingresso nella PA delle professioni del futuro e rendere l’amministrazione attrattiva per la Next Generation Eu”, così commenta il Ministro Brunetta. E aggiunge: “La nuova PA deve essere catalizzatore della crescita e credibile opportunità di crescita umana e professionale per i giovani, i più penalizzati dalla pandemia”. Secondo il ministro della Pubblica Amministrazione, solo se quest’ultima è riformata a tutti i livelli, nazionale e locale, può garantire la selezione e la messa a terra efficiente degli investimenti.

Concorsi pubblici: cosa cambia

Per i concorsi “generici” continueranno, dunque, a non essere previsti titoli. Sono state confermate dal ministro le ulteriori novità della riforma. Tra queste, le modalità digitali, per agevolare le procedure concorsuali su tutto il territorio nazionale. Le prove, comunque, si terranno di presenza. infatti, queste potranno sostenersi nelle varie sedi fieristiche distribuite per l’Italia, con la presenza e la costante vigilanza della Protezione civile. Addio ai quiz di logica e matematica, ragionamento numerico e di calcolo nelle preselettive dei concorsi pubblici. Confermati, invece, quelli di diverso tipo a seconda del relativo bando, con successiva prova scritta ed eventuale prova orale.

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A proposito dell'autore

Laureata in Giurisprudenza a Palermo con una tesi di diritto penale, non ho mai abbandonato la mia passione per la scrittura. Curiosa ed ambiziosa, cerco di rinnovarmi continuamente.