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L’ammaliante città barocca in Sicilia che ti catturerà, ecco dove si trova

In Sicilia è situata una città barocca che ti catturerà per le sue bellezze, ecco dove si trova e alcuni consigli su cosa visitare.

Città barocca, Sicilia
Città barocca, Sicilia- fonte: web

Comiso è una pittoresca città situata in Sicilia, con una ricca storia che si estende per oltre mille anni, questa affascinante località offre un’incantevole combinazione di tradizione e modernità. Il suo centro storico è caratterizzato da stradine acciottolate, chiese secolari e palazzi storici che testimoniano l’antico passato della città. Comiso è nota anche per il suo aeroporto internazionale, che ha contribuito a renderla una porta di accesso alla splendida regione circostante. Con il suo clima mediterraneo e la sua ospitalità calorosa, Comiso è una meta ideale per coloro che desiderano esplorare la bellezza e la cultura della Sicilia.

Storia e origine della città barocca di Comiso, Sicilia

Comiso, una città dalle radici profonde, affonda le sue origini nell’antica Casmene, una colonia greca fondata nel 643 a.C. Questa antica insediamento fu purtroppo distrutto dai Romani nel 212 a.C. Tuttavia, ancor prima, durante il Neolitico, che risale tra 8000 e 5000 anni fa, piccoli villaggi prosperavano nel territorio di Comiso. Le prove di queste antiche comunità si rivelano attraverso i resti archeologici rinvenuti in loco. La storia della nascita di Comiso è affascinante e racconta una variegata tapestry di culture, influenzate dalle dominazioni siciliane e dalle diverse famiglie nobili che hanno governato queste terre nel corso dei secoli.

Cosa vedere nella città barocca di Comiso

La Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle, originariamente costruita nel 1400 con annesso cimitero privato, fu ricostruita in seguito al terremoto del 1693. All’interno di questa chiesa, si trovano 15 altari finemente decorati, nonché un presepe napoletano risalente al 1700. L’altare maggiore, risalente al XVII secolo, è dedicato alla Vergine ed è ornato con marmi policromi e lapislazzuli.

Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle
Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle- fonte: web

Piazza Fonte Diana è il cuore pulsante di Comiso, dove si può ammirare la suggestiva fontana omonima. Inoltre, qui si erge il Palazzo Comunale settecentesco, costruito alla fine del 1800, che segue uno stile classico umbertino con influenze neoclassiche, caratterizzato da capitelli ionici e corinzi.

Piazza Fonte Diana
Piazza Fonte Diana- fonte: web

La Basilica di Santa Maria Annunziata, costruita sulle rovine della più antica Chiesa di San Nicola di Mira, che risale già al 1125, è una struttura cinquecentesca. Questa basilica, oggi modificata in seguito al terremoto del 1693 e successivamente nel 1800, ha una pianta a croce latina con tre navate coperte da volte a botte, supportate da una decina di archi a tutto sesto poggianti su colonne dal fusto cilindrico.

Basilica di Santa Maria Annunziata
Basilica di Santa Maria Annunziata- fonte: web

Tra i monumenti di Comiso, va menzionata la Pagoda della Pace, inaugurata nel 1998 dopo numerosi anni di lavoro da parte del monaco giapponese Morishita. Situata su una collina di fronte alla ex base missilistica di Comiso, questa struttura si erge per 16 metri di altezza e presenta un diametro di 15 metri.

Pagoda della Pace
Pagoda della Pace- fonte: web

La bellezza naturale di Comiso, Sicilia

La Riserva Naturale Pino d’Aleppo, che si estende su una superficie di 3000 ettari nei territori dei comuni di Vittoria, Comiso e Ragusa, è un luogo ideale per gli amanti delle escursioni all’aperto e per coloro che desiderano esplorare la ricca fauna che abita questa oasi naturale. Senza dubbio, la Riserva rappresenta uno dei tesori inestimabili che appartengono alla Sicilia e all’Italia, un luogo da visitare almeno una volta nella vita. I suoi 40 chilometri di sentieri offrono un’ampia varietà di opportunità da esplorare.

Riserva Naturale Pino d'Aleppo
Riserva Naturale Pino d’Aleppo- fonte: web

Esplorare la Riserva Naturale Pino d’Aleppo è un’esperienza affascinante, in parte perché il paesaggio che vi si presenta è tutto tranne che monotono. All’interno di questo vasto bosco crescono gli ultimi esemplari autoctoni di Pinus halepensis, alberi che possono raggiungere altezze di fino a dieci metri.

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