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Palermo. Salgono sul bus senza mascherina e prendono a pugni l’autista

Bus Amat. Dall’inizio della pandemia le regole sui mezzi di trasporto sono notevolmente cambiate: pochi assembramenti, uso della mascherina obbligatoria e distanziamento tra i posti. Regole semplici, che ormai ci dovrebbero essere entrate in testa, come lo spot Mediaset sul Covid-19. Alla zona Marinella due giovani ragazzi, invece, decidono di salire sul bus senza mascherina e con tanta voglia di litigare. L’autista della linea 614, che passa dalle zone Stadio e Mondello, come da regolamento contro il virus dice ai ragazzi di scendere se non muniti di strumenti di protezione. I due giovani non ci stanno e inizialmente decidono di attaccare verbalmente il conducente, che, oltre ad occuparsi di guidare un autobus di qualche tonnellata, doveva pensare a sorbirsi gli insulti dei due giovani.

Aggressione fisica sul bus

Poi l’aggressione aumenta e arriva a quella fisica. Fortunatamente le pochissime persone a bordo, al capolinea di via De Gasperi, decidono di chiamare i soccorsi e le forze dell’ordine.
L’autista dell’Amat è stato trasportato all’ospedale Villa Sofia, dove i medici lo hanno curato con diversi punti di sutura al sopracciglio. Adesso si trova sotto osservazione, ma sta bene.

Le parole dell’Amat

In un comunicato stampa l’azienda di traposto pubblico palermitano dichiara aspramente:

“Si tratta di un episodio increscioso, in un momento particolarmente difficile a causa del Coronavirus. La sicurezza a bordo dei mezzi dovrebbe essere una priorità per tutti gli utenti e invece c’è chi non vuole rispettare le regole. Casi di questo genere rendono il lavoro degli operatori d’esercizio sempre più complicato. Spero che l’autista possa riprendersi prima possibile”.

Non è la prima aggressione fatta a degli autisti dell’Amat. Da anni i vari sindacati competenti chiedono di far salire a bordo degli steward per salvaguardare i lavoratori, vittime ormai giornalmente di questo tipo di attacchi.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”