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Il governo studia il nuovo decreto anti-Covid, previsti allentamenti: ecco tutte le ipotesi

Ci sarà uno “spiraglio” di luce nel nuovo decreto legge anti-Covid che approda domani sul tavolo del Consiglio dei ministri. Così come chiesto da FI e Lega, all’interno del decreto verrà inserita una norma che prevede la possibilità di introdurre provvedimenti in corso d’opera qualora si registrassero significativi miglioramenti sui dati relativi al contagio, ai ricoveri e alle terapie intensive. Per esempio riaperture a pranzo per i ristoratori.

Fonti della Lega fanno sapere che “è necessario un ritorno alla normalità” già da aprile e che “ministri della Lega, sindaci e governatori sono al lavoro perché sia possibile, già da aprile, ovviamente nelle città con la situazione sotto controllo, un ritorno al lavoro, allo sport, alla vita“. Per il fronte rigorista al momento non è pronosticabile un allentamento delle misure.


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Covid, la stretta sui viaggi all’estero

Intanto, in vista dei viaggi all’estero per Pasqua, il ministro Speranza ha firmato una ordinanza che prevede quarantena obbligatoria e tampone per chi arriva e rientra dai paesi dell’Unione europea. Nello specifico, sarà necessario un tampone prima della partenza, quarantena di 5 giorni e poi ulteriore test alla fine dei 5 giorni (al momento la quarantena è già obbligatoria per gli arrivi e le partenze dai paesi extra Ue).

Una decisione che aveva infastidito albergatori e presidenti di Regione. “Non si possono incontrare i propri cari, magari a pochi chilometri di distanza, ma è possibile prendere un aereo e farne migliaia per svago? Un controsenso che penalizza anche tutti gli operatori turistici e gli albergatori” ha sottolineato il presidente della Conferenza delle Regioni, Bonaccini.

I vaccini anti-Covid

Il governo punta ad accelerare la campagna vaccinale ma l’Italia avrà alla fine del primo trimestre oltre un milioni di dosi in meno rispetto a quanto indicato dalle case farmaceutiche nell’ultimo piano del ministero della Salute, ha spiegato oggi il capo della Protezione Civile Curcio in audizione alla Camera.

“Erano previste 15,6 milioni dosi per primo trimestre questo valore oggi è chiuso a circa 14 milioni e 170mila dosi”, ha sottolineato mentre sul tema dei vaccini che restano a fine giornata, è necessaria – ha rilevato – una omogeneizzazione.

L’obiettivo della struttura commissariale è raggiungere l’80% della popolazione entro 30 settembre.

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