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Covid, il governo studia un nuovo decreto: ecco le possibili misure dopo Pasqua

I dati sull’andamento dei contagi da Covid sono ancora in chiaroscuro in Italia. Se da un lato la curva dei contagi appare infatti in calo, dall’altro le vittime restano ancora troppo numerose. Solo ieri 551 in 24 ore, mai così tante dal 19 gennaio. Il governo però pensa già alle possibili nuove misure da introdurre dopo Pasqua visto che l’attuale decreto scadrà il 6 aprile.

“Pensiamo che dopo la Pasqua la situazione migliorerà gradualmente – dice il ministro dell’Economia Daniele Franco -, e poi ci muoveremo con gradualità verso una situazione più normale a maggio e giugno: questo grazie alla disponibilità dei vaccini e all’aiuto che arriva dalla stagione più calda”. Tra i temi principali all’ordine del giorno per il nuovo decreto ci sono gli spostamenti, ma soprattutto la scuola. Alcuni ministri chiedono la riapertura in presenza anche in zona rossa, fino alla prima media. “Lavoriamo giorno e notte per poter riaprire”, afferma il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, ricordando di aver chiesto, anche in Consiglio dei ministri, che le scuole siano le prime a riaprire, quanto prima, in condizioni di sicurezza, “a partire dai più piccoli che devono essere i primi a poter tornare”.

Covid, la curva dei contagi e il possibile nuovo decreto

Lo stesso premier Mario Draghi aveva detto: “La scuola sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà. Riprendendo perlomeno la frequenza fino alla prima media”. “Valutare la riapertura in zona rossa almeno della scuola d’infanzia e della primaria”, ha chiesto ieri la ministra delle Pari opportunità Elena Bonetti. Tra i ministri non mancano però voci discordanti e c’è chi sottolinea la decisione presa dalla Germania che ha prorogato il lockdown duro fino al 18 aprile pur con meno contagi e meno morti dell’Italia.


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Sembrano invece poco verosimili le voci su una proroga delle misure oggi in vigore fino al 15 aprile: “Ad oggi non è prevista nessuna mini proroga”, assicurano alcune fonti governative. “Nessuna decisione è stata assunta in questo momento, ci confronteremo nei prossimi giorni e prenderemo le decisioni. Oggi abbiamo analizzato la curva ma non abbiamo discusso di mìsure e non c’è alcuna decisione che va in questa direzione”, ha detto il ministro della Salute alla trasmissione Cartabianca su Rai3, in merito all’ipotesi circolata di un prolungamento delle restrizioni dopo Pasqua.

Intanto alcune Regioni rosse sperano nel passaggio in arancione prima di Pasqua. Ad esempio, Lombardia e Lazio che guardando con fiducia al monitoraggio settimanale di venerdì. I numeri giornalieri dell’epidemia parlano di quasi 19 mila casi, ma con un tasso di positività in calo al 5,6%. Se le vittime sono tantissime, preoccupano anche gli altri 317 ingressi in rianimazione e i +379 nei reparti ordinari. Il numero dei casi si sta livellando da 4 giorni, fanno notare gli esperti, la media dei casi la settimana scorsa era più alta. Il numero alto di decessi potrebbe essere dovuto a un accumulo di notifiche e la curva delle vittime è inferiore a quelle delle precedenti ondate. Merito dei vaccini, spiegano gli esperti.

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