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Palermo, dipinge materassi abbandonati e li rende opere d’arte: l’idea anti-degrado

Marcello Fenoaltea continua con il suo progetto di abbellimento della città. Per l’artista palermitano trasformare la città in un’opera d’arte è un piacere, oltre che un dovere morale con sé stesso. Questa volta il signor Fenoaltea si è fatto notare per aver dipinto un materasso abbandonati tra i rifiuti nel Palermitano.

I colori che si intravedono nel materasso sono quelli tipici delle ceramiche siciliane: il giallo, che rimanda al baroccheggiante, e l’azzurro che ricorda il colore intenso del mare. Dietro ai colori dell’opera il Teatro Politeama, in un bianco e nero suggestivo. Così l’abbandono incivile di un materasso diventa la traccia d’arte di una città che può rinascere.

La storia di Marcello Fenoaltea, in arte Marcello Ludus, sa di riscatto e di bontà d’animo, Il palermitano da anni lavora nel settore artistico come animatore, è lui uno degli ideatori della città dei Ragazzi, vicino la Palazzina Cinese. Poi è arrivato il Covid-19 e le possibilità lavorative per il cittadino sono diminuite. Ad aiutarlo per la sopravvivenza adesso c’è il reddito di cittadinanza.


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dipinge materassi abbandonati da incivili, l’idea di Marcello Fenoaltea

Malgrado le difficoltà, l’aiuto della Stato per non cadere, Marcello non si arrende. Continua con la sua passione: unire la sua creatività a favore della collettività. È pure sua l’idea, di qualche settimana fa, della pensilina benefica in via Uditore. Anche lì il palermitano ha decorato la pensilina, in funzione di offertorio, con dei disegni che sanno di Sicilia e di beneficenza.

In merito al materasso Fenoaltea dichiara a Repubblica nella sua versione cartacea: “Il degrado è sotto gli occhi di tutti. Vogliono farci dimenticare la bellezza di Palermo, vogliono farci abituare al brutto. Ma io non ci sto e chiedo a tutti di darmi una mano per cambiare le cose, ognuno per quel che può fare“.

E aggiunge: “Visto che l’immondizia e le discariche sono tollerate e i fiori no, visto che siamo condannati a conviverci a quanto pare, almeno rendiamole belle. Disegniamo, coloriamo mobili e materassi. Forse a quel punto le istituzioni si sveglieranno”.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”